Tommasi: “Il distanziamento sociale nel calcio mi suscita perplessità”

La Gazzetta dello Sport (S. Vernazza) – Il distanziamento sociale nel calcio è difficile da immaginare, eppure per il momento questo è l’unico modo per tornare agli allenamenti. Così, le squadre di Serie A, da inizio settimana sono tornate nei propri centri sportivi, per sessioni d’allenamento individuali. A trattare il tema, con uno sguardo al futuro quando si pensa di poter riprendere il campionato, Damiano Tommasi, presidente dell’AIC. Di seguito, alcune delle sue dichiarazioni:

“A me, più delle mascherine, suscita perplessità il distanziamento sociale, questo metro di distacco che oggi come oggi bisogna rispettare anche sul campo. È strano, è una misura che allenta l’energia tipica dello sport. Il calcio depotenziato. Poi ho letto che il pallone può essere elemento di contagio e sono stranito. Il pallone è l’oggetto che sul campo lega tutti e crea attrazione perché tutti lo tengono d’occhio e puntano a toccarlo”.

Sullo spogliatoio

Lo spogliatoio venuto meno, in questa fase, è una cosa che mi lascia abbastanza indifferente, non ho mai creduto nella sua sacralità, penso che le squadre diventino tali per altre vie.

Mascherine in campo?

Non mi risulta che si pensi a un accorgimento simile in campo. Anzi, non penso che sia possibile.

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