Tommasi: “Garcia ha capito il calcio Italiano. Totti? Sapevo che avrebbe giocato a lungo”

Damiano_Tommasi_A.S.Roma

In esclusiva alla rivista “La Roma”, Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma e ora Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, ha rilasciato un’intervista parlando dei suoi anni in giallorosso, dell’attuale campionato di Garcia e del Capitano Francesco Totti. Ecco uno stralcio delle parole dell’ex centrocampista.

Sul suo passato in giallorosso: “Ho avuto la fortuna di vivere a Roma tutto, dai momenti peggiori a quelli migliori. La mia fortuna è che li ho vissuti nell’ordine temporale migliore, perché sono passato dai momenti difficili ai successi. Porto con me prezioso ricordo, la situazione ideale per un calciatore, è bello far felici i tifosi. La mia famiglia è rimasta a Roma anche quando sono andato all’estero, i miei figli sono cresciuti li. Per la Roma ho avvertito il senso di appartenenza. Penso che già dopo pochi anni che ero alla Roma ho fatto la scelta che non avrei giocato in altre squadre se non quella della mia città. Una scelta che ho portato avanti e mi ha fatto chiudere la carriera in Cina e non in Italia, come avrei potuto, ma sono contento, questo mi ha permesso di portarmi dietro il ricordo di una esperienza indimenticabile”.

 

La Roma di Garcia: “Parlando della Roma, è arrivato Garcia da meno di otto mesi ed è già quasi impellente arrivare alla vittoria. Il suo lavoro positivo è stato messo in discussione alla prima e unica sconfitta e questo è assurdo. La Roma ha perso la prima partita con la prima in classifica e i commenti dopo la partita di Torino erano comunque di critica e di accettazione di inferiorità. Questo è uno dei limiti non solo di Roma, ma del calcio italiano. Non si sa aspettare. Garcia ha capito questa mentalità, sa che in Italia non si sa aspettare nel calcio, al contrario di quello che accade in altri settori, dove se si deve costruire un’azienda i tempi sono lunghi. Tutto l’ambiente dovrebbe capire che quello che si sta costruendo a Roma è molto positivo, oltre qualsiasi aspettativa”.

 

Francesco Totti: “Totti? Mi aspettavo di vederlo giocare con le stesse motivazioni di quando ha cominciato ma l’efficienza fisica forse è andata anche oltre le sue aspettative. Anche questo dipende da quelle motivazioni mentali che ha mantenuto intatte. Non avevo dubbi che avrebbe continuato cosi a lungo se gli fosse stato permesso dal suo fisico, considerati anche i tanti infortuni. Francesco è sempre stato un calciatore che quando c’è stato bisogno di metterci qualcosa in più lo ha fatto, come in occasione del Mondiale del 2006, non si è mai cullato sulla consapevolezza di essere Totti e come si dice in gergo ciclistico ha messo la testa sul manubrio e ha picchiato sui pedali”. 

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