Tifosi in Sud per aggirare i divieti. Tavecchio: «Noi tenuti all’oscuro»

Il Messaggero (E.Bernardini) – «Ogni provvedimento che tende a eludere una sanzione è censurabile». Questa la presa di posizione del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio in merito alla decisione del patron della Lazio, Claudio Lotito di aprire, per la partita contro il Cagliari, la curva Sud anche agli abbonati della Nord, settore chiuso per squalifica a seguito dei cori razzisti. «Non eravamo al corrente della questione» rivela il numero uno della Figc a margine del Consiglio federale di ieri.

ESCAMOTAGE – Ma come è stato possibile che Lotito abbia trasferito i tifosi? Il patron biancoceleste ha giocato sull’interpretazione della sanzione per la violazione dell’articolo 11. Per Lotito la chiusura di una zona dello stadio non significa impedire agli occupanti di quella zona di trovare posto altrove. Primo passo: apertura della Sud. Fin qui nulla di illecito visto che ogni società è libera di scegliere, in funzione anche della capienza dello stadio, quali settori dello stesso mettere a disposizione dei propri tifosi. La “slealtà sportiva” che gli viene contesta è quella di aver aggirato il sistema secondo cui chi è in possesso di un abbonamento non può comprare biglietti in altri settori dello stadio con il suo nominativo. Bastava collegarsi al sito internet della biglietteria della Lazio e aderire alla campagna “We fight racism” versando un euro. Il sistema automaticamente annullava l’abbonamento permettendo l’emissione del tagliando.

RISCHI – Possibile che nessuno avesse capito le intenzioni di Lotito? Secondo le norme sulla sicurezza ogni club qualche giorno prima della partita deve fare una riunione con il Gos. Il gruppo operativo sicurezza tra i vari compiti ha quello di verificare i sistemi di emissione e distribuzione dei biglietti. Singolare che non fosse chiara la modalità con cui Lotito stava eludendo il regolamento. «In veste di presidente della Federcalcio e commissario della Lega di Serie A, – sottolinea sempre Tavecchiodico che alla Figc non compete il controllo della biglietteria e della sede dove si sviluppa l’evento. L’ordine pubblico compete all’Osservatorio per le manifestazioni pubbliche». Detto questo al presidente della Lazio viene contestata la violazione dell’articolo 1 bis: slealtà sportiva. In primo grado rischia una inibizione e una multa salata, almeno 50 mila euro. Se la squalifica fosse superiore ai 4 mesi, sommata ai precedenti già accumulati, perderebbe il diritto ad essere eletto in consiglio federale.

STRATEGIA – La Lazio, però, ha già pronta la strategia difensiva. Il club biancoceleste userebbe un precedente: la sentenza del tribunale di Roma, che a marzo 2017 aveva condannato la società Roma a rimborsare un suo abbonato che, a seguito di provvedimenti di chiusura del settore, aveva fatto ricorso contro il club. Proprio per prevenire cause analoghe la Lazio si era decisa a trasferire gli abbonati in curva Sud.

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