Tifosi del Lione il giorno dopo. Uno chiede scusa per i danni, altri si lamentano della polizia

Il Tempo – Scesa la febbre da stadio, il tifoso francese chiede scusa. Fa mea culpa l’ultras del Lione fermato ieri dalle forze dell’ordine nei pressi dell’Olimpico poco prima del fischio d’inizio della gara valida per gli ottavi di finale dell’Europa League. Quello che poi si sarebbe rivelato un membro delle forze dell’ordine francesi è stato sentito ieri nel processo per direttissima che lo vedeva accusato di danneggiamento. Il 28enne era stato fermato mentre si recava allo stadio a bordo di un autobus. Lì avrebbe sferrato diversi calci contro la porta posteriore del mezzo, finendo, secondo gli investigatori, per frantumarla.

In aula il tifoso si è scusato per il gesto e ha dichiarato che si adopererà per ripagare i danni. Intanto, sul contestato duro trattamento della polizia, in Francia i tifosi dicono la loro. Molti avrebbero fatto rimostranze per le, troppo invasive secondo i lionesi, perquisizioni della polizia italiana. Per molti supporter si sarebbe trattato di una vera e propria umiliazione. Fra i 750 giunti a Roma per sostenere la propria squadra c’è chi avrebbe parlato di derisione da parte della Polizia. Secca la risposta della questura: controlli rigidi, ma non è stato commesso nessun abuso.

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