Dopo più di due anni, Anthony Taylor torna a parlare della finale di Europa League tra Roma e Siviglia, quella notte di Budapest che segnò profondamente non solo la squadra giallorossa ma anche la sua carriera. In una lunga intervista rilasciata alla BBC, l’arbitro inglese ha ricordato i momenti più difficili di quei giorni, a partire dal duro confronto con i tifosi romanisti all’aeroporto, all’indomani della partita.
“Quella è la situazione peggiore che abbia mai affrontato in termini di insulti (si riferisce all’incontro in aeroporto con i tifosi della Roma, ndr). Non solo perché viaggiavo con i miei familiari in quel momento: questo mette anche in luce l’impatto del comportamento delle persone sugli altri. Anche in una partita come quella, dove in realtà non ci sono stati errori gravi”.
Taylor, che dopo quella finale finì al centro di una bufera mediatica, ha puntato il dito contro José Mourinho, accusandolo di aver alimentato la tensione con le sue parole e i suoi gesti.
“Penso che abbia influito”.
L’arbitro ha poi espresso tutta la sua amarezza per quanto accaduto.
“Per me questa è una grande fonte di delusione, frustrazione e rabbia. C’è stato un tentativo di spostare l’attenzione. Non credo sia accettabile quello che è successo, perché sono sicuro che a quelle persone non piacerebbe che qualcuno si voltasse e dicesse una cosa del genere a loro o ai propri figli. Da allora non sono più venuti a vedere una partita”.
Parole dure, che riaprono una ferita mai del tutto rimarginata: quella di una finale segnata dalle polemiche, tra accuse, tensioni e conseguenze che, a quanto pare, Taylor non ha ancora dimenticato.