Corriere della Sera – Stek impone le scelte ma continua a deludere anche agli Europei

Alti e bassi, come nella stagione appena conclusa con la maglia della Roma. Per disputare un grande Europeo aveva rinunciato a giocare la parte finale del campionato, Maarten Stekelenburg, a causa del problema alla spalla che si porta dietro ormai da un po’. Sperava di ritrovarsi con la maglia dell’Olanda, ma finora non è stato fortunato: ha subito un gol sotto le gambe contro la Danimarca e non è sembrato irreprensibile contro la Germania, pur compiendo un paio di parate che hanno limitato il passivo della sua squadra.
Non è ancora, insomma, il giocatore che la Roma aveva strappato all’Ajax lo scorso anno dopo una trattativa estenuante, quello che era stato nominato miglior portiere al Mondiale sudafricano e che nelle intenzioni della società doveva portare da solo quei punti che fanno la differenza. Stekelenburg nella suo primo anno romanista la differenza non l’ha fatta. Colpa di un ambientamento difficile, di un terribile infortunio alla testa e di un modo di giocare, quello di Luis Enrique, che troppo spesso lo ha esposto a brutte figure (e a un paio di espulsioni). Si poteva fare meglio, insomma, rispetto ai 45 gol (comprese le coppe) subiti la scorsa stagione. Dovrà fare meglio, inevitabilmente, nella prossima.
L’arrivo di Zeman, in questo senso, non è la migliore delle rassicurazioni perché di solito le squadre allenate dal boemo non passano alla storia per i pochi gol subiti ma per i tanti fatti. In una difesa che sarà rivoluzionata – per Dodò manca solo l’ufficialità e c’è da registrare un ritorno di fiamma per Uvini del San Paolo che ha il passaporto comunitario e per questo ha scavalcato nelle preferenze di Sabatini l’altro brasiliano Castan – l’olandese dovrà essere il primo rinforzo. La società conta su di lui, su questo non ci sono dubbi. Al punto che qualche giorno fa ha scelto di rinunciare a Franco Tancredi – la decisione gli è stata comunicata per telefono da parte di più dirigenti che gli hanno fornito versioni contrastanti riguardo alle motivazioni – i cui metodi di allenamento erano reputati poco moderni dall’olandese. Il portiere del secondo scudetto era stato riportato a Trigoria lo scorso anno dal d.g. Franco Baldini e ha ancora un anno di contratto, a differenza di Guido Nanni che il 30 giugno sarà libero ma a cui verrà proposto il rinnovo.

Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

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