Tacopina: “Pallotta è un uomo arrabbiato. Ora parla tanto, ma in dieci anni alla Roma non si faceva vedere spesso”

Joe Tacopina torna a parlare dell’esperienza alla Roma e del rapporto con l’ex presidente James Pallotta. L’imprenditore americano ha rilasciato alcune dichiarazioni in un’intervista al quotidiano La Repubblica. Queste le sue parole:

Roma, Fiorentina, Parma, Bologna. Perché i nordamericani sono così sedotti dal calcio italiano anche in tempo di crisi?
Perché la Serie A è diventata più attrattiva, è vissuta come una grande opportunità. Il calcio italiano non è più quello di una volta, è percepito come molto più rispettabile. Aggiungete che in America è ancora sottovalutato. Per questo si guarda di più all’Italia. Vale anche per i giocatori: se Ronaldo va alla Juve potendo andar ovunque, qualcosa vorrà dire.

Anche Pallotta, l’ex presidente della Roma, non gliele ha mandate a dire. Ha sostenuto pure che lei cercava souvenir negli armadietti per portarseli negli Stati Uniti.
Val la pena rispondere? È buffo: ora parla un sacco ma quando è stato per dieci anni alla Roma non si faceva vedere così spesso. E quando l’ha fatto ha detto anche cose offensive, come quando definì idioti gli ultras. Credo sia un uomo molto arrabbiato, e non so perché.

L’ha chiesto a Walter Sabatini, il doppio ex di oggi?
No. Pallotta lo considerava il migliore, poi di colpo cambiò idea. Lo stesso con Monchi: prima il miglior ds del mondo, poi il peggiore. Idem Petrachi. È come se Pallotta non avesse mai pace e dovesse sempre incolpare qualcuno. Ma non mi interessa. Io sono a posto con tutti.

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