Szczesny e i tre «tenori» della difesa. La Roma è sempre più blindata

Il Corriere della Sera (G.Piacentini)La Roma ha chiuso la porta. La serata di riposo trascorsa da Wojciech Szczesny martedì all’Olimpico contro la Fiorentina, sta diventando una piacevole abitudine per il portiere polacco. Se n’è accorta pure la Uefa che ieri, tramite l’account Twitter ufficiale dell’Europa League gli ha reso omaggio perché «ha mantenuto la porta inviolata quattro volte nelle ultime cinque partite». In totale, comprese le coppe, la formazione giallorossa è riuscita a non prendere gol in ben 13 occasioni, avvicinandosi al rendimento della prima Roma di Rudi Garcia, che a fine stagione riuscì nell’impresa 22 volte. Luciano Spalletti, insomma, ha trovato un buon equilibrio tra l’attacco – con 48 reti quello romanista è il secondo più prolifico dietro al Napoli (55) – e la difesa, la seconda meno battuta (21 reti) dopo quella della Juventus capolista (che ora viaggia con 7 punti di vantaggio dopo la vittoria di ieri sera nel recupero contro il Crotone). Rispetto alle idee di inizio stagione – si è partiti con la difesa a 4 con due esterni di spinta – la quadratura del cerchio è arrivata gradualmente, con il recupero (fondamentale) di Antonio Ruediger e la crescita esponenziale di Federico Fazio.

L’argentino contro la Fiorentina ha realizzato di testa il primo gol in campionato di un difensore centrale (sempre lui aveva già segnato contro l’Astra Giurgiu in Europa League), ponendo riparo ad una mancanza che lo stesso Spalletti aveva più volte evidenziato. Il recupero del tedesco, invece, ha consentito al tecnico di aggiungere muscoli e centimetri, ma soprattutto di passare stabilmente alla difesa a tre, completata da Manolas. Questo «tridente difensivo» sta dando i risultati migliori: con loro in campo, infatti, la Roma in campionato ha subìto appena 3 gol in 10 partite (anche se contro il Genoa il difensore greco è subentrato nel finale), la media (0,3) è facile da calcolare. Viceversa, quando il terzetto è stato smembrato o non era disponibile (nelle prime dieci giornate a causa dell’infortunio di Ruediger e poi contro Sampdoria, Pescara e Bologna), la Roma ha incassato 18 gol in 13 gare, con la media che sale ad 1,38 reti a partita. La gara in trasferta con la Sampdoria, da questo punto di vista, è stata la dimostrazione di come sarebbe meglio, almeno in questa fase, non separare i «tre tenori».

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