Sul podio vanno Roma, Inter e Juve. Innesti di qualità per i giallorossi

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Il Tempo (T.Carmellini) – I conti, quelli, veri si faranno a campionato in corso. Solo allora si potrà dire chi si è mosso meglio sul mercato e chi ha davvero rinforzato la propria rosa rispetto all’anno passato. Al momento si può fare un bilancio fittizio, sulla carta, legato ai nomi e al costo del cartellino dei giocatori (pochi quelli buoni) che sono piombati nel nostro campionato.

Da tener presente c’è poi il passato, o meglio la situazione dalla quale, ogni singola squadra, è partita prima della sessione stiva del mercato conclusasi ieri sera. La Juve, tanto per fare un esempio, partiva da un organico che ha stravinto il campionato negli ultimi quattro anni. Gioco forza, pesa l’addio di tre pilastri della stazza di Tevez, Pirlo e Vidal: difficile trovare di meglio in giro per il mondo senza spendere delle cifre non appropriate alla serie A italiana.

In una classifica assolutamente ipotetica i tre gradini del podio vanno sicuramente alla Roma, all’Inter e alla stessa Juventus. Alla squadra di Sabatini che è riuscita a completare un’opera di ricostruzione iniziata già da qualche anno dopo l’arrivo della nuova proprietà americana, iniziata all’insegna del «pigliatutto» e sfociata con gli acquisti di Szczesny, Salah, Iago Falque, Digne, Rudiger e soprattutto Dzeko, oltre ai rinforzi, diciamo, di rincalzo.

Ma quella che forse si è rinforzata di più rispetto alla stagione precedente è l’Inter di Mancini. Il romanista Ljajic è arrivato in prestito proprio ieri insieme a Felipe Melo e Alex Telles in coda a un mercato che aveva già fatto registrare i colpi Perisic, Jovetic (che già ha risolto al tecnico nerazzurro due partite su due) Miranda, Kondogbia, Montoya e Murillo per un organico del quale adesso mancini non può certo lamentarsi. Non è del tutto un caso se al momento è l’unica delle grandi che viaggia a punteggio pieno.

La Juventus, che aveva l’arduo compito di rigenerarsi dopo un filotto di quattro scudetto consecutivi e la partenza dei tre «big» già detti, si è mossa piuttosto bene ma tra infortuni e ritardi di inserimenti è stata costretta proprio ieri a ricorrere in extremis a un centrocampista di qualità come Hernanes, oltre al giovane Lemina. È proprio il Profeta il valore aggiunto (ma pesa il flop su Draxler) di un mercato che aveva visto l’arrivo di Mandzukic, Dybala, Cuadrado, Khedira, Neto, Alex Sandro e Zaza.

Gli altri tutti dietro, con la Lazio che si è concessa nel finale il solo Matri (anche sei giovani presi da Tare sembrano tutti molto interessanti), il Milan alle prese con l’arrivo di Balotelli dopo aver preso però Bacca, la coppia ex Roma Bertolacci-Romagnoli, Luiz Adriano e Kucka.

Niente botti finali invece per un Napoli partito col freno a mano tirato con Sarri che si è dovuto accontentare di colpi di seconda fascia e la Fiorentina che ha fatto forse il suo colpo di mercato vero sulla panchina con l’arrivo di Paulo Sousa. Ma i conti si faranno alla fine: per tutti.

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