Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – «Kevin ma allora è vero?». Era vero. Strootman era stato richiamato in nazionale dopo ventisei mesi, Sabatini lo immaginava ma non lo sapeva. I due si sono parlati e hanno condiviso un momento di gioia che rallegra anche la Roma, sicura di ritrovare un campione più pronto e sicuro dopo l’esperienza olandese. Ieri, in Irlanda, Strootman ha giocato esattamente 70 minuti, come pattuito con lo staff medico di Trigoria, di sostanza e personalità. Ha giocato con la fascia al braccio, da capitano, ciò che era durante la gestione Van Gaal. Una serata di emozione indescrivibile per il giocatore, che è stato accolto con baci e abbracci dai compagni arancioni. «E’ una sensazione molto speciale vedere la fiducia che il ct Blind ha riposto in me con la convocazione, anche se solo per delle amichevoli. Purtroppo non disputeremo gli Europei ma per me è ottimo avere la possibilità di giocare qualche minuto in più ora che la stagione è finita e mi sento bene negli allenamenti. Dopo tutto questo tempo in cui sono stato fermo, per me è davvero qualcosa di speciale». In nazionale non giocava dal marzo 2014, amichevole in Francia, da cui uscì con un problema muscolare. Pochi giorni dopo, a Napoli, si sarebbe rotto il ginocchio, prima tappa di un doloroso biennio.
CHAT – Prima di rivivere l’atmosfera della nazionale, però, Strootman aveva risposto sul sito della Roma alle domande dei tifosi, tornando a parlare delle tre operazioni che lo hanno allontanato dal calcio per tanto tempo: «I momenti immediatamente successivi all’intervento chirurgico, quando comincia la riabilitazione, sono davvero difficili. Ma anche se è la prima o la terza volta che ti succede, devi solo andare avanti. Questo è l’unico modo in cui puoi pensare: devi andare avanti. Ti rimane una sola scelta ed è quella di pensare che tornerai in campo e che devi fare di tutto per riuscirci, così come ho fatto io». Ma il peggio è passato: «Non si può essere troppo pessimisti e pensare che questo possa succedere di nuovo. Ovviamente ogni tanto può capitare di pensarci quando si è in casa, ma sul campo si deve soltanto giocare a calcio. Poi, bisogna fare di tutto per prevenire altri infortuni: mangiare bene, dormire bene, fare esercizi, assicurarsi di essere ben riposati prima di entrare in campo e mantenere alta la concentrazione». Poi l’ammissione: dovrà gestirsi nelle prossime stagioni per evitare altri problemi al ginocchio. «Può succedere a tutti di farsi male – dice – ma forse per me il rischio è più alto rispetto ad altri…».
RICONOSCENZA – Strootman ringrazia tutti al termine del percorso più duro. Presto rinnoverà il contratto fino al 2019 con la Roma: «Non avrei mai immaginato di avere così tanto sostegno dal club e dai tifosi. Anche il presidente Pallotta mi ha aiutato molto. E questo è davvero incredibile. Avrebbe potuto vendermi visto che non potevo giocare e invece mi è sempre stato vicino, mi ha chiamato dopo le operazioni. Io gli ho risposto così: “Voglio ripagarla sul campo”».
FUTURO – Ma quanto manca al vero Strootman, quello che Garcia definì una lavatrice? «Non sono ancora al cento per cento. Ma sto lavorando per tornarci. Dopo il primo intervento ho giocato un po’ ma mi rendevo conto di non essere quello di prima. Stavolta invece mi sento bene e sono convinto di poter dare una mano alla Roma. Il prossimo anno dobbiamo lottare per il titolo. E’ la nostra storia che ce lo chiede».