Strootman fa già il leader: «Roma, riaccendimi tu»

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Magari ci vorrà un po’ per vederlo tornare a fare la «lavatrice», anche se qualche pallone sporco ha già ripreso a pulirlo nel finale della scorsa stagione. O magari sarà proprio lui il primo grande acquisto della Roma che sarà, visto che tra i cinque nuovi arrivati fin qui in casa giallorossa (Alisson, Gerson, Seck, Mario Rui e Juan Jesus) non ce n’è uno che stuzzichi l’appetito quanto lui. Di certo, Kevin Strootman ha voglia di spaccare il campo il prima possibile e di tornare a dominarlo come ai bei tempi. Oltre che, ovviamente, di lasciare l’impronta come nei primi otto mesi in giallorosso. Intanto, però, ha già trovato il modo di aumentare la voglia d’amore che i tifosi giallorossi provano per lui. «Pjanic chi? Ah, Pjanic… Vabbé, tanto io alla Juventus non ci andrei mai».

STORIE DI AMICIZIA Strootman e Pjanic sono molto amici, a Roma hanno condiviso tanto, vivendo nello stesso quartiere (Casal Palocco) e passando tanti momenti extra-campo insieme, comprese le vacanze a Ibiza. «Il mio amico balcano», lo definì una volta Kevin, con Pjanic che il giorno del primo infortunio dell’olandese (marzo 2014) fu tra i primi a manifestargli solidarietà con un messaggio su twitter: «Sii forte amico mio». E Kevin lo è stato, tornando dopo due anni infernali, in cui ha vissuto di tutto e in cui si è fatto forza nel finale con Capradossi, con cui ha condiviso la riabilitazione. «Fisicamente mi sento bene, ma ha ragione Spalletti – dice l’olandese -. Non sono ancora al top, ho bisogno di giocare un po’ di partite per tornare al 100%. Il ginocchio però sta bene e non mi dà problemi, questa volta i dottori hanno fatto un ottimo lavoro, gli ultimi due anni sono stati davvero duri da sopportare». E allora pazienza se Pjanic è volato in bianconero. Fuori dal campo continuerà a essere un grande amico, ma dentro Strootman non avrà nessuna pietà. E se potrà farlo piangere, ci proverà.

LE DISTANZE Anche perché poi la Roma cerca quello, uno con il suo carisma. «Strootman è forte e uno dei nostri leader», ha detto giorni fa Spalletti. Che alla sua forza e alla sua personalità si aggrapperà per ridurre il gap con la Juventus. «Viene da 5 scudetti consecutivi e sta comprando grandi giocatori. È una grande squadra, ma la Roma ha l’obbligo di competere per lo scudetto. E poi contro la Juve giocheremo solo due volte…». Quindi la Roma ci proverà, anche se il mercato fino a oggi ha aumentato le distanze piuttosto che ridurle. Strootman un po’ può riuscirci, lui che la prima amichevole della stagione (vinta 16-0 con il Pinzolo) l’ha giocata da capitano. «Noi abbiamo già tre capitani, io voglio solo giocare e aiutare la squadra. Negli ultimi due anni avrò giocato 5 partite vere, per essere davvero importante per la squadra devo farne di più. Ancora non lo sono». Come dire, i leader veri sono quelli che in campo fanno la differenza per una squadra. E Strootman aspetta di tornare a farla.

L’OBIETTIVO Poi ci sarà da capire come e dove. Già perché Kevin può giocare da mezzala, ma anche da mediano davanti alla difesa. «Per me è lo stesso, io voglio solo giocare dopo tutto quello che ho passato. Basta esserci, va bene anche in difesa o in attacco. Differenze tra Spalletti e Garcia? Due grandi tecnici, anche se con Spalletti si lavora di più tatticamente». Intanto, però, il primo obiettivo si avvicina e non è il rinnovo del contratto («Ne stiamo parlando, c’è un bel rapporto con il club») ma quello che si giocherà tra un mese, il playoff di Champions: «È una sfida fondamentale, la più importante di tutta la stagione», chiude lui. Per quella data, la speranza è che sia già uno Strootman stile lavatrice…

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