Il Tempo – Stekelenburg fa gli straordinari

Seduta d’allenamento completa, più venti minuti extra a lavorare specificatamente sui calci piazzati. Stekelenburg corre veloce verso il suo primo derby della Capitale. Lo spavento dopo il calcio in faccia rimediato da Lucio è lontano anni luce e Luis Enriquesembra intenzionato a rimetterlo in campo dal primo minuto dopo il giusto periodo di pausa.

Per il resto a Trigoria giornata di normale amministrazione con i nazionali rientrato (Kjaer, Pjanic e De Rossi) che hanno svolto solo un leggero lavoro defatigante dopo gli impegni con le rispettive rappresentative. Siè allenato invece con il resto del gruppo Osvaldo rientrato anche lui dall’esordio con la nazionale di Prandelli con la quale però ha giocato solo pochi minuti. «Io mi sento italiano vero, italiano per sempre, il mio cuore è italiano» ha detto prima di rientrare a Roma. L’annosa questione degli oriundi ha tenuto banco prima e dopo la partita finale delle qualificazioni a Euro 2012. Ma il vero tema per Osvaldo era e resta il derby contro la Lazio in programma domenica all’Olimpico. «E’ una partita delicata: come ho già detto non ne parlo, parlerò solo da domenica sera…». I tifosi sperano in una «mitraglia» più di una chiacchierata. All’appello manca solo Burdisso che dovrebbe rientrare a momenti dalla trasferta con l’Argentina, oltre all’infortunato Totti:per lui anche ieri solo fisioterapia e piscina. Intanto dalla Spagna rimbalza una notizia curiosa che ha destato l’attenzione de romanisti impegnati nei «preparativi» del derby.

Era già stato svelato che Messi e Bojan Krkic avevano delle origini in comune a Poal, ma non era chiaro che tipo di legame c’era tra il Pallone d’Oro del Barcellona e il giovane fenomeno della Roma. Lo ha svelato la rivista spagnola «Segre», che dopo alcune ricerche e dopo aver confrontato diversi certificati di nascita, ha stabilito che i rispettivi trisavoli, nati nel XIX secolo, nella zona di Pla d’Urgell, erano fratelli, rendendo così il giocatore della Roma e quello del Barca cugini di quarta generazione. La chiave è tutta nel nome Perez che le due famiglie condividono e che provengono da antenati che emigrarono da Terol fino a Poal, probabilmente nel XVIII secolo. Intanto sul fronte societario parte oggi l’attesissima Opa di DiBenedetto &Co. L’offerta pubblica di acquisto che lascia ai «piccoli azionisti» la facoltà di vendere oppure tenere le azioni della Roma. Il bilancio si farà più avanti, ma vista la quotazione (bassa), è probabile che in molti rinuncino a vendere per tenere le azioni di una società che al momento è tutta in via di sviluppo. Insomma, sarà una questione di fiducia… ma il tam tam delle ultime ore è un segnale è chiaro. Si tiene!
Il Tempo – Tiziano Carmellini

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