Leggo – Stekelenburg è un caso

Lobont e Stekelenburg ancora in lotta per una maglia da titolare. Zeman riavvolge il nastro di 11 anni e ripropone uno scontro che qualche mese fa sembrava solo fantacalcio. Era il 2001 infatti quando l’olandese, appena 19enne, cercava di superare il rumeno per il ruolo di primo portiere nell’Ajax riuscendoci solo tre anni dopo. Col passare degli anni le strade dei due si erano divise: Stekelenburg collezionava vittorie e riconoscimenti con Ajax e Olanda, Lobont provava senza troppo fortuna l’avventura in Italia e dopo una parentesi a Bucarest venne preso dalla Roma come chioccia. L’arrivo di Zeman gli ha cambiato la vita, almeno in questo precampionato. «Non c’è ancora un titolare», ha dichiarato qualche giorno fa il boemo che predilige un estremo difensore alla Mancini (il compianto ex-portiere di Foggia e Lazio): senso della posizione, abilità coi piedi ma soprattutto che sia in grado di giocare con la linea alta, da libero. Un po’ come voleva Luis Enrique. Con lo spagnolo, la scarsa attitudine a seguire i movimenti della squadra, era costata a Stekelenburg 40 gol in 29 partite, un infortunio con l’Inter e due rossi. E’ andata meglio a Lobont che ha subito 10 gol in 9 match.

A complicare la vita di Stek (grande amico di Lobont) c’è poi la polemica con Tancredi che ha portato all’allontanamento dell’ormai ex-preparatore dei portieri. Una situazione che ha infastidito Franco Baldini. Ancor più nervoso in ritiro è apparso l’olandese che qualche giorno si è rifiutato di firmare autografi ai tifosi assiepati al campo di allenamento e che non ha preso affatto bene la seconda esclusione in una settimana rifiutando addirittura di andare in panchina ieri contro il Rapid. Il suo malumore si sta trasformando in rabbia e non è escluso che chieda di essere ceduto (lo cercano alcuni club di Premier). Lobont quindi potrebbe a sorpresa prendersi la maglia numero uno? Forse, ma la società sa che in caso di cessione di Stek bisognerà pensare a un nome più altisonante in grado però di sposarsi con i pensieri tattici di Zeman. L’ideale è Julio Cesar, messo alla porta (stavolta quella di uscita) dall’Inter dopo l’acquisto di Handanovic. Il portiere della nazionale brasiliana è corteggiato anche dal Tottenham ma preferirebbe prendersi la propria rivincita in Italia. Unico nodo: l’ingaggio da non meno di 3 milioni a stagione.
Leggo – Francesco Balzani 

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