Il Messaggero – Porta d’ingresso

Comunque vada, sarà un esordio. Perchè chiunque domenica sera giocherà tra i pali della Roma o della Lazio sarà un debuttante nel derby capitolino. Da una parte ci sono Maarten Stekelenburg e Bogdan Lobont; dall’altra Federico Marchetti e Albano Bizzarri: nessuno dei quattro ha mai giocato il derby romano. L’unico ad aver già assaporato il sapore della stracittadina è Gianluca Curci, che ha difeso la porta della Roma nel derby dei fischi (Roma-Lazio 0-0, 15 maggio 2005), ma l’impiego dell’ex portiere di Siena e Sampdoria appare impensabile (o quasi).

Una vera e propria rivoluzione, tra i pali delle due squadre romane. Nella passata stagione i derby (campionato e coppa) furono giocati da Julio Sergio e Doni da una parte e da Nando Muslera e Federico Berni dall’altra: quattro portieri che non fanno più parte di Roma e Lazio, e il dato è piuttosto singolare. Comunque vada sarà un esordio, si diceva, e l’impressione è che in casa Lazio il discorso sul nome del titolare sia assolutamente fuori discussione, con Marchetti sicurissimo del posto. In casa Roma, invece, tutto è ancora in alto mare visto che Stekelenburg, sulla carta il titolare della squadra di Luis Enrique, al momento non è sicuro del posto. Perchè non è certo il suo ritorno tra i pali della Roma dopo il calcione rimediato in testa dall’interista Lucio lo scorso 17 settembre. Curioso, intanto, un dato: c’è pesantemente il Sud Africa, con i Mondiali dello scorso anno, nella carriera di Steke e di Marchetti. L’olandese un anno fa ha raggiunto una popolarità enorme difendendo la porta della propria Nazionale, battuta in finale soltanto dalla fantastica Spagna; l’italiano, trovatosi improvvisamente titolare per l’infortunio di Gigi Buffon, non ha saputo invece reggere il peso e la pressione del ruolo e il suo mondiale è stato molto deludente. Ma Marchetti, messo in disparte dal Cagliari dopo la delusione sudafricana, ha saputo comportarsi al cento per cento da professionista, si è allenato da solo per mesi con grande scrupolo e alla fine è stato premiato dalla chiamata della Lazio. E nelle prime giornate di campionato, soprattutto nella vittoriosa trasferta di Firenze, Marchetti, classe 1983, ha dimostrato di non avere i muscoli intorpiditi o i riflessi appannati.

Più complicato il discorso che riguarda il romanista Stekelenburg, classe 1982: l’ex Ajax, finora, non ha saputo o potuto dimostrare il suo valore. In campionato ha giocato, di fatto, soltanto contro il Cagliari all’Olimpico, e non l’ha fatto benissimo, poi ha dovuto fare i conti con il calcione di Lucio e con le conseguenze di quell’entrata da cartellino rosso. Prima della partita contro l’Atalanta sembrava che Steke fosse pronto per giocare, poi la mattina di sabato primo ottobre, tirando in ballo giramenti di testa, Maarten si è chiamato fuori. Ha risposto alla convocazione della Nazionale olandese, ma è stato rispedito a casa perchè giudicato non idoneo per giocare: ha ripreso ad allenarsi a Trigoria e da oggi pomeriggio lo farà di nuovo agli ordini di Franco Tancredi, tornato dalla parentesi con l’Inghilterra. La Roma vorrebbe recuperarlo e impiegarlo contro la Lazio, ma l’ultima parola spetterà probabilmente proprio allo stesso olandese. In caso di ulteriore forfait, è pronto Lobont che, come detto, non ha mai giocato il derby di Roma e al massimo vanta una presenza in panchina da dodicesimo (Lazio-Roma 0-2, 7 novembre 2010). Come Bizzarri, titolare nella prima gara dell’attuale campionato in casa del Milan per la squalifica di Marchetti, in panchina nel derby di Coppa Italia dello scorso 19 gennaio (Roma-Lazio 2-1) .
Il Messaggero – Mimmo Ferretti

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