Da Stek ad Alisson: la porta è senza pace

alisson brasile

Il Messaggero (S.Carina) – «Ho una forte personalità, il rispetto in campo te lo conquisti con quello che fai». Quello che non manca ad Alisson è il carattere. Ne avrà bisogno a Roma, perché almeno nell’era Usa i portieri hanno avuto sempre vita difficile. Sono stati 6 in 5 anni, con Lobont che ha giocato la gara più importante del quinquennio e Skorupski che ha presenziato al duplice addio da Coppa Italia ed Europa League.

STEK SPARITO – E pensare che con Stekelenburg, la Roma pensava di aver risolto il problema. Dopo aver superato al fotofinish Romero (nascosto una settimana a Trigoria), la sua avventura è finita invece il 17 settembre a San Siro. Dal calcio sulla tempia ricevuto da Lucio, il miglior portiere del mondiale sudafricano non si è più ripreso. Con Zeman ha lasciato spazio a Goicoechea, che verrà ricordato per l’autogol col Cagliari. Il rilancio del ruolo è toccato a De Sanctis: primo anno bene, secondo meno. Storia simile a Szczesny, concentrata in una sola stagione.

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