Stadio, tutti gli atti al setaccio. «Ora registriamo le riunioni»

Il dirigente di Palazzo Chigi diceva al telefono sullo Stadio a Tor di Valle: “E’ uno schifo, ma si fa“. Montuori ha tuonato: “Se la procedura, come crediamo, risulta corretta, potrà andare avanti“. La task force che dovrà fare chiarezza, come riporta Il Messaggero, non si è ancora inediata. La tensione è alle stelle, il M5S è spaccato e in queste ore nelle chat interne c’è il fronte “stadista” e il fronte di chi vuole fermare tutto dopo gli arresti. In questa girandola di accuse, polemiche e dissidi, la sindaca e il suo staff ragionano sul come portare avanti l’operazione, lo stesso fa la Roma. Per costruire il tutto ieri si è fatto viva l’Invimit che ha proposto di prendere il posto di Parnasi. Raggiunto telefonicamente dal quotidiano il presidente della società Ferrarese ha chiarito che Invimit non potrebbe comunque agire su terreni privati, ma soltanto riqualificare e valorizzare beni pubblici. Quindi non potrebbe sorgere a Tor di Valle ma da qualche altra parte.

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