Stadio, tecnici al lavoro sul «compromesso». E Di Maio: “Lo faremo”

Il Corriere della Sera (A.Arzilli) – Oggi l’ultimo incontro tecnico, domani la definizione politica: dopo lo scoppio del caso Berdini, il Campidoglio corre compatto sul progetto «Stadio della Roma» . «In campagna elettorale abbiamo detto che andava fatto, in questo momento è un nostro obiettivo», ha detto ieri Luigi Di Maio ribadendo l’endorsement all’opera di Alessandro Di Battista. «Lo faremo nel rispetto delle regole», ha aggiunto Raggi.

Il tavolo tecnico condotto dall’avvocato genovese vicino al M5S, Luca Lanzalone, ha infatti lavorato sul taglio delle cubature e sui cinque rilievi mossi dagli uffici comunali, ragione del parere non favorevole del primo febbraio. Così il cemento si è ridotto di un quarto e le criticità sembrano aggirate. La quadra sui numeri è contestuale all’uscita di scena dell’assessore all’Urbanistica, nemico giurato dei «palazzinari» e da sempre favorevole alla costruzione dello stadio ma solo entro i 350 mila metri cubi di cemento previsti dal piano regolatore.

E lancia l’appuntamento politico di domani, quando la sindaca, rappresentata dal vice Luca Bergamo e dall’assessore allo Sport Daniele Frongia, dovrà dire sì o no all’opera proposta dalla Roma e dal costruttore Luca Parnasi, in prospettiva del 3 marzo, giorno di chiusura della Conferenza dei servizi. «Ci sono delle trattative in corso tra il Comune e la società per stabilire come vada fatto», ha spiegato ieri Di Maio. Il come sarebbe competenza diretta dell’assessorato all’Urbanistica sul quale, però, pende la «riserva» posta dalla sindaca.

Perché dopo gli audio pubblicati dalla Stampa Berdini è di fatto fuori dai giochi: resta congelato nella giunta in attesa della decisione di Raggi. E la posizione dell’assessore, assolutamente contraria alla variante urbanistica, ha perso consensi all’interno della maggioranza Cinque Stelle che, dopo settimane di divisioni tra intransigenti «berdiniani» e moderati «stadisti», in serata si radunerà per stabilire tempi e modi dell’espulsione. Ma la prossimità della questione «Stadio della Roma» incide eccome sulle modalità dell’ormai inevitabile cartellino rosso. «So che in queste ore la sindaca sta prendendo una decisione sulle dimissioni di Berdini — ha detto ieri Di Maio —, l’obiettivo è affrontare il tema stadio con un assessorato in piedi».

Siamo cioè alle battute finali di un iter cominciato tre anni fa con la delibera di pubblica utilità sul restyling dell’area di Tor di Valle varata dall’ex sindaco Ignazio Marino, e adesso in attesa della variante urbanistica che Berdini non voleva e che serve ad uscire dai paletti fissati dal piano regolatore. Un percorso che presenta due alternative: una, quella che sembra suggerire Di Maio, prevede la conferma a tempo di Berdini nella squadra visto che approvare il progetto stadio, quindi preparare una variante, potrebbe risultare politicamente spericolato senza l’assessore competente; l’altra è quella che porterebbe Raggi ad assorbire le deleghe all’Urbanistica per portare avanti la trattativa in prima persona. Nel caso, Berdini potrebbe essere dimissionato già stasera.

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