Pallotta tiene il punto, Friedkin studia lo stadio

Corriere dello Sport (R. Maida) – Scosse di assestamento. In un panorama confuso e indeterminato, nei tempi e nei modi, il futuro della Roma resta ondulatorio e sussultorio. Goldman Sachs, la banca di riferimento di Pallotta, continua a raccogliere manifestazioni d’interesse da tanti mondi, ma nessun potenziale investitore ha mosso passi concreti. Nessuno a parte Dan Friedkin. Proprio nella trattativa con il tycoon texano è diventato un elemento non marginale lo stadio di Tor di Valle. Le lungaggini burocratiche avevano suggerito agli investitori di tenere fuori il progetto dall’affare. Ma adesso, con la pandemia che ha fatto crollare il prezzo della Roma, lo stadio di proprietà diventa un boccone di cui qualunque acquirente vuole usufruire come benefit di lusso. La sensazione è che stavolta Friedkin voglia aspettare, nella consapevolezza che Pallotta non accetterà la sua offerta al ribasso. Se Tor di Valle si rivelasse un business concreto la trattativa assumerebbe contorni più accattivanti per Pallotta e più decisi per Friedkin.

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