Il Tempo – Già venduto il 20% dei palchi ”vip”

interni_stadio_romaPer condividere un evento così importante non si poteva certo correre il rischio di lasciare troppi posti in piedi. Un motivo che ha convinto la Roma a organizzare nella serata di ieri una seconda presentazione del progetto del nuovo stadio giallorosso, dedicata principalmente alle istituzioni capitoline non presenti in mattinata al Campidoglio e soprattutto agli sponsor interessati a divenire parte in causa della realizzazione dell’impianto. Nelle sale dello «Spazio Novecento» all’ Eur, il presidente James Pallotta ha continuato a svolgere il ruolo di padrone di casa, accompagnato dall’ospite d’onore Falcao, di fronte a circa 300 invitati (molti arrivati per l’occasione dagli Stati Uniti) che hanno potuto ammirare dal vivo il plastico dello stadio posizionato al centro della sala su un manto erboso sintetico.

Presenti i dirigenti delle aziende già legate al marchio giallorosso, la serata si è focalizzata inoltre sulla presentazione dell’area Premium dello stadio in cui verranno realizzate le 60 suites riservate a privati o possibili nuovi partner commerciali. Aree di lusso in vendita al costo di 150.000 euro a stagione (con l’obbligo minimo di un contratto di 5 anni) da cui la Roma potrebbe ricavare ulteriori introiti per il finanziamento iniziale dell’opera e poi in futuro iniziare a trarne un profitto.

Durante l’incontro l’ad Zanzi ha comunicato che il 20% dei palchi «vip» sono già stati venduti, un dato ritenuto importante considerando lo stato embrionale del progetto. Discorso diverso per Nike e Disney, che entreranno a far parte del programma in modo prioritario. Il simbolo del «baffo» più famoso al mondo (che comparirà sulle maglie dalla prossima stagione), appare anche brevemente sulla facciata dello stadio durante il video della presentazione e negli spazi adiacenti dove verrà realizzato un «Nike Store». La strategia della dirigenza ha già prenotato inoltre il ritorno negli States in estate per l’ormai consueta tournée. I contatti avviati poi con alcune grandi aziende asiatiche potrebbero far comparire a breve il nome della Roma anche in mercati  finora sconosciuti.

 

Il Tempo – A.Serafini

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