Stadio, M5S e la tentazione di tornare al No: «Neanche i tifosi vogliono il progetto»

«Premetto che non sono tifosa, ma ho visto anch’io gli ultrà giallorossi sotto la sede della Roma, con quello striscione: no allo stadio. E poi i cori. Ormai sono contrari pure loro...», ammette alla buvette del Campidoglio Donatella Iorio, presidente grillina della Commissione Urbanistica di Roma Capitale. Parole un po’ da tecnica un po’ da grillina vecchio stampo. È stata lei, da capo della Commissione Urbanistica, ad avanzare la proposta di «ridiscutere l’interesse pubblico» accordato dai grillini al progetto Tor di Valle. «Dopo gli arresti e le indagini, si potrebbe rivotare. Dobbiamo ancora discuterne come maggioranza, una decisione non è stata presa. Ora però la priorità è la convenzione urbanistica, deve esserci accordo sulle opere». Altrimenti, è la linea M5S, per il progetto è game over. È la tentazione di tornare all’antico, a quel «no alla speculazione» per tutta la campagna elettorale del 2016. Pietro Calabrese, fedelissimo di Raggi e presidente della Commissione Trasporti del Campidoglio, non è tipo da giri di parole: «Non è un segreto che su Tor di Valle noi, come M5S, abbiamo avuto delle ruvidità, non è stato facile arrivare a un accordo. Ora però la linea è chiara: i privati facciano prima le opere pubbliche e poi apre lo stadio e il centro commerciale. Non arretriamo di una virgola». Lo riporta Il Messaggero. 

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