Stadio della Roma, Raggi: “Non vogliamo una nuova conferenza dei servizi. La delibera di Marino sforava ampiamente la legge”

Virginia Raggi, sindaca di Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni sullo Stadio della Roma ai microfoni si Radio Radio durante la trasmissione ‘Lavori in corso‘. Queste le sue parole:

Ogni tanto leggo qualcosa sui giornali ma sui dettagli sarei più cautaIl nuovo accordo, che non è stato ancora formalizzato ma è oggetto di studio, prevede una riduzione drastica della cubatura, il 60% del business park, e una rimodulazione di quella esistente. Non possiamo andare a modificare interamente il progetto, le impronte a terra possono diminuire, non aumentare. Questo deve essere chiari, altrimenti si parlerebbe di un altro progetto e si dovrebbe aprire un’altra Conferenza dei Servizi. Noi non vogliamo questo. Se riusciamo a modificare la delibera esistente, rimanendo all’interno di questa Conferenza dei Servizi, a noi va benissimo, non c’è problema. E’ evidente che si tratta di un progetto completamente diverso non si può continuare, lo dice la legge. Noi abbiamo trovato un accordo per cui all’interno di questa conferenza per ridurre le cubature ma aumentati gli standard di efficienze energetica. Vengono ridotte alcune opere di compensazione, non tutte. Il progetto prevedeva anche la riqualificazione di alcune arre slegate da quella dello stadio, viene il sospetto che quegli interventi sarebbero stati fatti solo per aumentare le cubature. La legge sugli stadi prevede infatti una deroga al Piano Regolatore, ma va tenuto tutto entro il limite delle opere strettamente necessarie alla sostenibilità economica“.

Il potenziamento della ferrovia Roma-Lido restaE’ un impegno assunto in precedenza dalla Regione che lo ha confermato, lo ‘sfioccamento’ della Metro B è stato eliminato perché gli stessi uffici, vedendo nel dettaglio il progetto, ci hanno detto che una nuova diramazione avrebbe comportato un aumento troppo grande dei tempi di percorrenza. Non sarebbe stato conveniente e c’è stata la bocciatura, un parere tecnico. Abbiamo smontato e rimontato il progetto, rimanendo centrati sul dettato della legge. Il lavoro fatto con i tecnici del Comune e di Eurnova, che abbiamo svolto prima dell’annuncio del nuovo accordo, lo stiamo rifacendo con i tecnici della Regione per rivedere il progetto e approvarlo in sede di Conferenza dei Servizi. La via del Mare verrà ristrutturata, ci sarà un solo ponte sul Tevere per snellire il flusso di automobili, con le simulazioni avevamo visto che i due ponti previsti in precedenza non snellirebbero il traffico in quell’area. Su alcune questioni non mi pronuncio, ci sono tecnici al lavoro. Come in passato non mi sono mai pronunciata sul progetto della Stadio se non per dire che non sarebbe stata una colata di cemento, ora non mi sento di dire quale sarà il destino di uno dei due ponti sul Tevere. Tutta l’area di Tor di Valle sarà messa al sicuro dal punto di vista idrogeologico, sono stati anche migliorati gli interventi previsti per il fosso di Vallerano, ci sarà un parco grande e sicuro e standard energetici tra i più elevati al mondo. Abbiamo tagliato opere non collegate allo stadio e che non rientravano nel dettato della legge. 

“Non ho competenza su questo, andiamo avanti sul progetto, quello che succederà in altre sedi non dipende da noi e dovremo accettarlo, in ogni caso ci penserà Eurnova a muoversi in tal senso. Abbiamo già inviato ai proponenti una comunicazione di avvio del procedimento per sostituire la famosa delibera della giunta Marino. Siamo pronti a discutere un nuovo progetto, ora ci sono linee guida chiare e seguirà sarà il lavoro tecnico. Se tutto verrà rispettato, da parte nostra non ci saranno veti. La Lazio? Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna proposta da parte loro, se non la lettera del presidente Lotito. Se dovesse attivarsi un procedimento serio, vigileremo dal principio. Studiando meglio i documenti, sostanzialmente Berdini aveva scelto la strategia di prendere una decisione finale dopo l’esito della conferenza dei Servizi. Noi volevamo vederci chiaro e abbiamo chiesto pareri all’Avvocatura del Comune per capire in che termini potevamo ritirare la delibera. La stessa Avvocatura ci ha palesato, in tal senso, un obbligo di indennizzo a carico dell’amministrazione nei confronti dei proponenti. Abbiamo fatto le nostre valutazioni, non possiamo dimenticarci degli interessi dell’amministrazione. Abbiamo cercato per questo di ridurre l’opera, per evitare quest’obbligo indennitario a carico dell’amministrazione. Siamo riusciti a raggiungere un ottimo risultato, il rispetto della legge viene garantito e la delibera di Marino, come abbiamo dimostrato, aveva ‘sforato’ ampiamente la legge“.

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