Stadio della Roma. Prosperetti: “Come si salverà l’ippodromo? Lo ricostruiranno qualche metro più in là”

Corriere Della Sera (A.Arzilli) – C’è chi collega il ricorso al Tar contro il decreto Franceschini sul Colosseo al vincolo saltato sull’ippodromo di Tor di Valle come un patto di mutuo soccorso tra Campidoglio e Soprintendente unico di Roma, Francesco Prosperetti. «Nella maniera più assoluta, sono lontano da questa vicenda – dice lui –. È vero che la sentenza del Tar va a mio favore, però non c’è nessun collegamento con la storia del vincolo. Ho troppa simpatia per Margherita Eichberg, non voglio polemizzare con lei».

Ma il vincolo è saltato e l’ippodromo sarà abbattuto…
«Non mi iscrivo tra quelli che ritengono non significativa l’opera di Lafuente. Confermo anzi la sua importanza, ancorché manomesso dalla proprietà che l’aveva a suo tempo: ma non nella condizione in cui si trova oggi».

Qualcosa non torna…
«I giornali pubblicano le foto della struttura fatiscente. E io, da tecnico, dico che il vincolo tende a conservare le condizioni attuali. Nessuno può obbligare la proprietà a ripristinarlo come in origine».

Come se ne esce, allora?
«Ci è arrivata da Eurnova la proposta di ricostruirlo esattamente com’era e quasi dov’è. E questo può soddisfare anche il vincolo chiesto da Eichberg. Il ragionamento fatto in commissione è questo: se confermato, il vincolo non sarebbe stato sull’oggetto intrinseco. Ma “di testimonianza”, una modalità che sarebbe saltata al Tar e al tribunale civile con un possibile maxi risarcimento a carico dello Stato. E guardi, ho iniziato la carriera liquidando un miliardo e mezzo di lire per un vincolo fatto male…».

Quindi?
«Quindi abbiamo esaminato l’offerta dei proponenti di ricostruirne una porzione, paraboloide incluso, sfalsata di qualche centinaio di metri. E con un museo all’interno. Così preserva il valore testimoniale senza mantenere un impianto fatiscente».

Scusi, ma chi paga?
«Abbiamo l’impegno scritto del proponente. E la costruzione non rientra nel computo delle compensazioni concordate con il Comune. Certo, dovremo negoziare, ma la proposta è agli atti».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti