Nelle carte i soldi ad altri politici e spuntano i dirigenti del Mibact

Oltre cento pagine sui soldi che Luca Parnasi ha pagato a politici e dirigenti, arrivando anche ai dirigenti del Mibact, per spianare la strada ai tanti progetti che aveva in cantiere. Le carte dell’inchiesta sullo stadio di Tor di Valle, che hanno portato in carcere l’imprenditore e ai domiciliari il presidente di Acea, Luca Lanzalone, sono in gran parte “coperte”. I carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal pm Barbara Zuin, stanno lavorando per trovare i riscontri alle intercettazioni dove gli indagati parlano delle mazzette pagate in forma di consulenze o favori, dei finanziamenti alla politica e dei rapporti con deputati o amministratori locali. Come riporta Il Messaggero, la Lega è in testa, ma in generale Luca Parnasi pagava tutti. Ma oltre ai nomi già emersi nella lista che faceva ai collaboratori per versare contributi in campagna elettorale – da Paolo Ferrara a Marcello De Vito fino a Renata Polverini – ce ne sono altri sui quali i pm stanno lavorando. Parnasi arriva anche ai dirigenti del ministero e persino ai funzionari di palazzo Chigi. Annotano i carabinieri: «Dopo aver ottenuto dal Soprintendente Prosperetti il superamento del vincolo, i dirigenti del gruppo hanno dovuto affrontare il problema derivante dal ricorso gerarchico sulla pronuncia dello stesso Soprintendente. Essendosi elevato il livello decisorio, competente sul ricorso gerarchico è la direzione generale del ministero». Per questo, l’imprenditore si rivolge ai docenti Sandra Amorosino e Cesare San Mauro i quali, dopo aver ricevuto l’incarico, hanno iniziato a seguire la pratica «avvalendosi delle entrature che gli stessi hanno presso il Ministero». E soprattutto al capo dell’ufficio legislativo, Paolo Carpenteri. Parnasi e i suoi puntano anche a realizzare gli obiettivi imprenditoriali contando sulla necessità di consenso elettorale dei Cinquestelle. In una conversazione intercettata, Parnasi spiega a un collaboratore come vuole rientrare dai debiti contratti per la realizzazione dello stadio con la creazione di un fondo. «Una volta che tu hai le carte in mano, tutto preciso eccetera, io ho il modo, ci andiamo insieme a parlare con Lanzalone… facciamo dare il mandato da Ideafimit a Lanzalone, così ci risolve il problema… facciamo uscire gli articoli che i Cinquestelle stanno bloccando tutti i beni di Roma, Di Maio che deve prendere voti si comincia a preoccupare, non so semi spiego».

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