Stadio della Roma, il Partito Democratico: “Dopo i no della Raggi, l’impianto di Tor di Valle si farà grazie al Governo e alla Regione”

È bene che i cittadini romani, ancora prima dei tifosi romanisti, conoscano la verità rispetto alla vicenda stadio della Roma“. Lo sostiene, in una nota, il Pd. “Nel 2014 il Campidoglio, guidato dal Pd grazie al lavoro di tanti ed in particolare dell’assessore Caudo e la Roma presentano – spiega la nota – un progetto bellissimo, architettonicamente e urbanisticamente avanzato, perfettamente sostenibile, con un grande investimento privato e tante opportunità per la città. Quel progetto viene votato e approvato. Nella successiva campagna elettorale la Raggi e il M5S, che votarono contro in Campidoglio hanno ripetutamente detto no allo Stadio“.

Secondo il Pd, “prima hanno demolito il progetto originario, costringendo i promotori a cancellarlo e rinunciando ad oltre 400 milioni di opere pubbliche a carico di privati che avrebbero riqualificato un intero quadrante della Capitale. Poi hanno imposto un nuovo progetto, francamente più modesto, e hanno però costruito le condizioni perché non fosse mai realizzato. Un “no” piu’ subdolo di quello pronunciato sulle Olimpiadi, perché nascosto nella effettiva irrealizzabilità dell’opera. Senza il ponte di Traiano, infatti, opera fondamentale per viabilità e sicurezza, lo Stadio della Roma non si può fare. E la Raggi ha stabilito che non costruirà quel ponte e che non devono farlo neanche i promotori dell’opera“.

E’ solo grazie quindi all’impegno del governo, dei ministri Lotti e Delrio in primis, e al lavoro serio e costante della Regione Lazio, che – sottolinea il Pd – quel ponte si farà, permettendo al progetto dello Stadio della Roma di ripartire e di vedere luce in fondo a questo lungo tunnel imposto dal M5S a romanisti e romani. Quello che conta infatti, ben prima del l’entusiasmo dei tifosi, è la realizzazione di un’opera che porterà investimenti privati in una citta’ ferma, infrastrutture necessarie a tutti, migliaia di posti di lavoro. È la differenza tra noi e loro. Tra chi mette l’interesse di Roma davanti alle convenienze di parte e chi invece prende ordini da Milano e se ne frega del destino della Capitale”.

Ansa

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti