Stadio, avanti anche senza i terreni a Vitek

La Repubblica (L.D’Albergo) – Si va avanti, con o senza Radovan Vitek. Così ha deciso il Campidoglio grillino. A palazzo Senatorio si registra da giorni un’improvvisa fretta di dare un segnale concreto sul progetto del nuovo stadio della Roma. La sindaca Virginia Raggi vuole tirare dritto. Poco importa delle mosse dell’immobiliarista ceco. Da tempo interessato all’acquisto dell’area su cui dovrebbe sorgere il nuovo impianto giallorosso e il business park con affaccio sul Tevere e sul Grande raccordo anulare, il titolare della Cpi property group non ha ancora affondato il colpo decisivo. Cerca lo sconto, non sembra troppo felice di spendere più dei 50 milioni che ha stanziato per l’operazione Tor di Valle. Certo, il passaggio di proprietà dei terreni avrebbe rassicurato una volta di più i consiglieri grillini sulla bontà dell’operazione. La maggior parte, infatti, preferirebbe non votare un atto non figura l’Eurnova di Parnasi, in ogni caso commissariata dopo l’arresto per corruzione dell’imprenditore. Ma il nullaosta dei tecnici comunali sulla variante urbanistica e la convenzione tra il Comune e i proponenti del progetto (in cui, appunto, si legge ancora “Eurnova”) pare aver convinto la maggior parte dei grillini. Lunedì si ritroveranno di nuovo in Campidoglio e dovranno finalmente esprimere la propria volontà politica. In ogni caso, lo stadio sarà un asset importante per la campagna elettorale della Raggi. Da giocarsi subito (il sogno è portare la delibera di Tor di Valle in Assemblea capitolina prima della pausa estiva) e a ridosso del voto con la posa della prima pietra. La Roma ovviamente guarda con estremo interesse alle manovre capitoline.

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