Stadio a Tor di Valle, la Sais fallisce e la Roma trema.

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Un fulmine a ciel sereno si abbatte sulprogetto dello stadio della Roma da costruire a Tor di Valle. Dopo qualche indiscrezione nei giorni scorsi, è arrivata l’ufficialità del temutofallimento della Sais spa, società che ha venduto l’area dell’ex ippodromo alla Eurnova di Luca Parnasi per 42 milioni, il 25 giugno 2013. Il fallimento della società di Antonio e Gaetano Papalia, che aveva fatto richiesta di concordato preventivo il 26 giugno 2013 al tribunale di Roma, rimette in discussione anche la vendita di Tor di Valle a Parnasi, a causa dell’articolo 67 della legge fallimentare che prevede, per una serie di casi stabiliti, anche la revoca degli atti precedenti di 6 mesi o un anno (il cosiddetto “periodo sospetto”) il fallimento.

Il giudice delegato Umberto Gentili, dopo mesi di consultazioni e udienze con gli avvocati della Sais per trovare una soluzione positiva, hadichiarato il fallimento il 22 maggio scorso con sentenza numero 423/2014A questo punto il curatore fallimentare, Maurizio Battista, potrebbe avviare un’azione revocatoria del contratto di vendita tra Papalia e Parnasi con conseguenze disastrose per lo stadio della Roma. Un’udienza di verifica è stata fissata per prossimo il 10 dicembre. L’alto prezzo di vendita del terreno di Tor di Valle, 42 milioni che Parnasi sta pagando a rate, sembrerebbe mettere al sicuro l’operazione. D’altronde, una settimana dopo il fallimento della Sais, la Roma di Pallotta, dopo le necessarie verifiche con gli avvocati, ha presentato in Campidoglio lo studio di fattibilità del nuovo stadio, di cui Parnasi è project manager. In casa giallorossa però il contrattempo non è stato affatto gradito perché mantiene un velo di latente incertezza sulla costruzione dell’impianto.

Romapost.it – A. Stabile

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