Stadi Sicuri, terminata la riunione dell’Osservatorio. Salvini: “L’obiettivo è sradicare la delinquenza fuori e dentro gli impianti”

Si è conclusa la riunione dell’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dedicata alla violenza negli stadi, convocata dal Ministero dell’Interno e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo sport Giancarlo Giorgetti. Hanno partecipato anche il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, i presidenti del Coni, Giovanni Malagò, della Figc, Gabriele Gravina, delle Leghe di Serie A, Serie B e Lega Pro, i presidenti delle Associazioni Italiane Calciatori, Arbitri, Allenatori, i Presidenti della Federazione Italiana Editori Giornali e dell’Ordine dei Giornalisti. A margine dell’incontro, il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, ha rilasciato alcune dichiarazioni:

“Sono estremamente soddisfatto di una riunione operativa. Tanti progetti concreti, dopo aver sentito tante parole. Ci riproponiamo in un testo unico di rivedere le leggi sullo sport. Ci tengo a partire dai numeri. E’ chiaro che non si possa morire di calcio nel 2018. Il calcio è uno sport sempre più sano. Il numero dei feriti si è ridotto del 60%, si sono azzerati i feriti tra gli steward. Meno 80% anche nel fenomeno degli arrestati. Anche i Daspo sono in diminuzione. Stiamo parlando di 12 milioni di persone che ogni weekend si muovono e 6000 teppisti. L’invito che ho fatto è non confondere i tifosi con i delinquenti. L’obiettivo è sradicare la delinquenza fuori e dentro gli stadi. Sono assolutamente contrario alla chiusura degli stadi e al divieto di trasferta perché è la resa dello Stato. Se quest’ultimo non è in grado di garantire un gioco di sabato, di domenica, vuol dire che non è in grado di fare il suo mestiere: ogni settimana ci sono 12 milioni di tifosi che seguono gli eventi sportivi e 6mila teppisti, da non confondere con i tifosi che sono il 99%. L’obiettivo è sradicare la violenza con ogni mezzo necessario. Il tema della sospensione delle partite è scivoloso perché è un funzionario del ministro dell’Interno che si prende l’onere di dire sì o no. Poi si rischia di mettere in mano a pochi il destino di tanti, e chi decide il criterio di discriminazione? Ricordo che in Milan-Juve i buu dei tifosi rossoneri erano per Bonucci: chi decide se quella è discriminazione? Servono criteri oggettivi che in questo caso sono difficilmente individuabili, quindi sono contrario alla sospensione delle partite. Preferisco prevenire e responsabilizzare. Sono per tornare ad autorizzare le trasferte collettive che sono maggiormente controllabili rispetto a centinaia di auto e min van“.

 

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