Spareggio per 4

Corriere della Sera (A.Bocci) – È un sabato italiano. Ma non è un sabato qualunque. Mettetevi comodi e gustatevi lo spettacolo: si sfidano quattro delle prime cinque, in un week end che si chiude con il derby di Milano e promette di chiarire meglio i contorni del testa a testa per lo scudetto tra Napoli e Juventus e della sfida per i due posti Champions tra Lazio, Inter e Roma in rigoroso ordine di classifica, senza dimenticare il Milan che nel 2018 non ha mai perso, viene da 13 risultati consecutivi e in campionato ha vinto 6 delle ultime 7 partite. È un giorno cruciale, soprattutto per la regina degli ultimi sei anni. Le prossime due partite promettono di dire molto, se non tutto, della Juventus: subito la Lazio arrabbiata allo stadio Olimpico e poi il Tottenham a Wembley in Champions. E la banda di Allegri non ci arriva nel momento migliore. Ha numeri eccezionali e conferma di essere solida, quadrata e affamata, ma gli infortuni l’hanno resa un po’ più prevedibile. Del resto non è facile rinunciare contemporaneamente agli strappi di Cuadrado e Bernardeschi, che garantiscono imprevedibilità in attacco e copertura in difesa, ma soprattutto al talento di Dybala e ai gol di Higuain. Il Pipita darà forfait anche oggi nella sfida tra i due migliori attacchi del campionato e cresce il timore che possa mancare anche mercoledì nella tana degli Spurs. Paulo, invece, torna titolare dopo due mesi e giocherà da falso nove, coccolato dalle accelerazioni di Douglas Costa e di Alex Sandro. La Lazio è l’unica che ha battuto la Juve due volte su due in questa stagione, prima in Supercoppa e poi allo Stadium. Entrambe grazie a Immobile, il principe del gol, 32 in stagione, 23 in campionato (il prossimo sarà record personale), 4 ai bianconeri attraverso due doppiette. Ciro è la speranza dei biancocelesti che vogliono difendere il terzo posto e la zona Champions dall’assalto dell’Inter e della Roma. Milinkovic-Savic è un pericolo e al tempo stesso un obiettivo di mercato per la Signora, inevitabilmente favorita.

La Juve ha vinto 9 partite di fila (12 i risultati utili) in campionato con solo un gol al passivo. Non incanta, ma è sempre presente a se stessa, non perde mai la bussola e sa come venire fuori dalle situazioni più complicate (Firenze e derby). Però, tranne che nel primo scudetto di Conte, a questo punto della stagione non è mai stata costretta a inseguire. Il Napoli stasera spera di allungare e in ogni caso, complice il rinvio di Juve-Atalanta per la neve, sa di poter andare a dormire ancora primo. Dunque ha un piccolo vantaggio, almeno psicologico, da far fruttare. La speranza è di infliggere un colpo ai rivali, approfittando delle sofferenze della Roma, reduce da 2 sconfitte consecutive. Sarri però al San Paolo non ha mai battuto i giallorossi (un punto in due partite) ma sa che non sarà una partita facile. Di Francesco ha molto da giocarsi: la credibilità, oltre ai milioni e al prestigio della Champions. Il Napoli, con Hamsik in dubbio, è favorito perché ha vinto le ultime 10, ha ritrovato la grande bellezza del gioco esatto, quasi geometrico, fatto di triangoli palla a terra, velocità, pressing e baricentro alto per proteggere la difesa. Gli azzurri hanno il futuro in mano, ma il 22 aprile devono andare allo Stadium. Il Napoli è più bello, la Juve ha più qualità, più forza e, anche se sembra incredibile, più rabbia in corpo. Tutto è aperto. Ma tutto stasera sarà più chiaro. O no?

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti