Spalletti-Totti: ora insieme per la Roma

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Il Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – La sua decisione l’ha presa. Vuole continuare a giocare. E non tornerà indietro. Francesco Totti ai tifosi ha ripetuto sempre la stessa frase: «Non dipende da me». Dipende da Pallotta. Ma il fronte di chi vuol dare l’addio al capitano si sta sgretolando. Mercoledì, al termine della partita, Alex Zecca, l’uomo di fiducia del presidente, ha confidato ad alcuni amici: «A questo punto non so che possa succedere». La questione è in piedi e riguarda esclusivamente Pallotta e il capitano. La posizione della società riguardo il futuro di Totti non è cambiata, ma potrebbe cambiare nei prossimi giorni. Rispetto a una decisione presa ora diventa tutto più difficile, Pallotta e i suoi dirigenti non possono restare insensibili a quello che è accaduto in questi ultimi giorni, alla mozione degli affetti dei tifosi nei confronti del capitano. Questa società è abituata ad assecondare la piazza, pur partendo da posizioni distanti. E’ stato così quando hanno preso Zeman e anche quando è stato scelto Spalletti al posto di Garcia. A questo punto potrebbe finire così anche con Totti, il cui rinnovo del contratto è invocato dai tifosi. Quando Pallotta ha incontrato il capitano a marzo a Trigoria la decisione l’aveva presa, ma ha lasciato una porta aperta al giocatore più importante della storia della Roma. «Sei sicuro di voler continuare a giocare? Pensaci bene e ne riparliamo a fine stagione», il senso del discorso del presidente. Totti ci ha pensato eccome e non ha nessuna voglia di smettere. Alex Zecca assisterà anche a Roma-Napoli lunedì prossimo, poi ripartirà per gli Stati Uniti, dove riferirà a Pallotta quello che è accaduto intorno al capitano in questi ultimi giorni.

IL RUOLO DI SPALLETTI –  La dimostrazione di affetto nei confronti del capitano mercoledì sera è stata commovente. E questo non è passato inosservato ai dirigenti. La questione non riguarda neppure Spalletti, che su Totti è stato chiaro con Pallotta sin dal primo giorno che si sono conosciuti a Miami. E’ un affare tra di loro e non vuole metterci il becco. Lui allenerà Totti e lo valuterà insieme a tutti gli altri giocatori, se il presidente decidesse di prolungargli il contratto. Ma non sarà lui a chiedere che venga confermato. Spalletti non dà troppo peso alle critiche che sta ricevendo in questi giorni, ai fischi dell’Olimpico alla lettura delle formazioni. E’ convinto di riuscire a tirare fuori il meglio da Totti, stimolandolo e motivandolo fino a farlo arrabbiare. Quando è arrivato a gennaio ha trovato il capitano che stava in condizioni fisiche approssimative, reduce da una lunga assenza per infortunio. Lo aveva visto nel secondo tempo contro il Milan, nell’ultima partita di Garcia (quando già studiava la Roma) in grande sofferenza. Invece adesso lo vede molto reattivo negli allenamenti, con una fame addosso che gli consente di dare il massimo, anche se ha a disposizione solo pochi minuti. Quando Totti dà tutto per scontato si rilassa, invece adesso è motivatissimo.

A MAGGIO – Il presidente ascolterà Zecca, tornerà a maggio e comunicherà a Totti la decisione definitiva. Al momento a Trigoria escludono ripensamenti, ma con Pallotta tutto è possibile. La pressione su Totti crea qualche imbarazzo alla società e Totti può riuscire a decidere il suo destino. Ieri è arrivato a Trigoria intorno alle 8,30, ha fatto colazione come tutti i giorni e si è allenato, con i compagni che lo hanno festeggiato. Tante pacche sulle spalle da parte dei dirigenti. Ma nessuna apertura per il futuro. Eppure Francesco continua a salvare la Roma: in 61 minuti (contro Bologna, Atalanta e Torino) ha segnato tre gol e servito due assist, assicurando la possibilità di giocare i preliminari di Champions League.

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