Spalletti striglia la Roma: “Basta belle sconfitte”

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Il Tempo (E.Menghi)Non esistono belle sconfitte. O meglio, esistono e Real Madrid-Roma è una di queste, ma non vanno festeggiate. Perché altrimenti ci si accontenta di perdere bene e non si fa quel balzo in avanti che è tutto nella mentalità dei giocatori. A Spalletti i complimenti non bastano più e le facce rilassate di chi si è sentito sollevato dall’aver evitato un’umiliazione non gli sono affatto piaciute. Ecco perché oggi ha riportato il pensiero duro e diretto fatto davanti ai microfoni nello spogliatoio giallorosso, a cui ha chiesto un cambiamento importante sotto l’aspetto mentale. Una crescita che renda i calciatori infuriati per un ko pieno di rimpianti e non soddisfatti. Che non ti faccia pensare: per essere la Roma, la stessa (o quasi) che si era fatta massacrare calcisticamente da Barcellona e Bayern Monaco, troppo s’è fatto con il Real Madrid.

Perché di più era possibile fare, in primis trasformare le grosse occasioni capitate sui piedi dei vari Dzeko e Salah, ma non solo. Il tecnico toscano non è stato contento di vedere la sua squadra mollare dopo il primo gol dei Blancos, a firma Ronaldo. Dopo il raddoppio di James Rodriguez, la sensazione è che potesse arrivare anche un terzo o un quarto gol.

Spalletti ha tenuto i suoi a rapporto per dirgli anche questo, di non staccare la spina quando le cose si mettono male e non è più possibile vincere la partita, perché davvero poi si rischiano le brutte figure. Che sono peggio delle belle sconfitte. Rivoluzionario lo è stato sempre l’allenatore nato a Certaldo, ma invecchiando sembra aver acquisito una mentalità più forte. D’altronde nella vita di un tecnico o di un giocatore le sfide divertenti si ricordano, ma sono i trofei che contano. E per arrivare a metterne qualcuno in bacheca con i giallorossi, deve trasmettere il suo pensiero a tutti. Diverso da quello che aveva lui steso quando sedeva sulla panchina dell’Empoli, al suo primo anno di Serie A, con una squadra smantellata dopo la promozione: «Il mio babbo diceva che nella vita bisogna sapersi accontentare, e io ho sempre pensato che più d’una bistecca al giorno non la mangio e quindi me ne frego della mucca intera».

Diciannove anni dopo, vuole la mucca intera. Il periodo passato a vincere campionati con lo Zenit ha naturalmente accresciuto le ambizioni di Spalletti e il suo compito ora consiste nel trasferirle. Troppo silenzio c’era nello spogliatoio del Bernabeu dopo una partita persa per 2-0 contro una squadra che si chiama sì Real Madrid ma «non è così irresistibile, ecco», per dirla a parole sue. Avrebbe voluto vedere più rabbia negli occhi dei giocatori, a cui è esclusivamente rivolta la sua di rabbia. Il tecnico pensa che si sia persa una grande occasione e adesso chiede alla squadra di riprendere la striscia vincente in campionato: lì non è ammesso perdere né bene né male.

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