Spalletti: «Roma, il motore non va smontato»

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Il Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo) – Spalletti è arrivato allo studio Tonucci intorno alle 12.30, atteso da Pallotta e Baldissoni, mentre Zecca e il responsabile della sicurezza Gombar erano andati via da poco. Le giornate romane del presidente si consumano in lunghe riunioni tra via Principessa Clotilde e via del Babuino. Ieri la più importante è stata quella con il tecnico, che Pallotta ha scelto, voluto fortemente, anche imponendosi rispetto alla volontà di Sabatini, che avrebbe preferito andare avanti fino a fine stagione con Garcia. Pallotta e Spalletti hanno fatto il punto sulla nuova stagione, sul mercato e hanno esaminato un rapporto che funziona. Il presidente ha offerto il prolungamento del contratto al tecnico toscano, in scadenza a giugno 2017. Il rapporto tra i due è destinato a durare e Spalletti a Roma ci sta volentieri. Il tecnico ha lasciato lo studio legale, dietro piazza del Popolo, poco dopo le 14. Sereno, sorridente, pronto a cominciare la nuova stagione: «L’incontro è andato bene, era tanto che non vedevo il presidente ed è stata l’occasione per salutarsi e farsi i complimenti a vicenda. Poi abbiamo parlato un po’ in generale di varie situazioni». Non si è riparlato di Totti. Spalletti ha dato il suo avallo alla conferma del capitano. Ora il discorso riguarda solo Pallotta: «Ne parlerà lui. Noi siamo una squadra e ogni componente ha il suo ruolo e in questo caso il mio pensiero su Francesco è noto».

I CAVALLIAppena sbarcato a Roma Pallotta ha dichiarato che i giocatori più importanti resteranno. Spalletti ha avuto assicurazioni in tal senso, ma non può avere certezze: «Stiamo parlando, penso sia difficile poi rassicurare in un mercato aperto come questo qui. Quello che c’è da dire e sottolineare è che la Roma ha un bel motore e sarebbe bene lavorare su quelli che sono i particolari e non andare a mettere le mani sui cavalli del motore perché quelli che abbiamo sono ottimi». Tra Pallotta e Spalletti si è creato un rapporto di stima e fiducia:«Abbiamo fatto passi avanti come squadra. Mi ha fatto piacere vedere tutti partecipi al successo di Alberto De Rossi per gioire insieme a lui. Noi siamo saliti sul carro del vincitore che è lui con la sua squadra, che hanno fatto una grande impresa, in una partita difficile. Stiamo crescendo anche sotto questo punto di vista, non solo come squadra, ma come società in generale».

LA CRESCITA – E’ tornato a Roma «per finire il lavoro», che era rimasto incompleto durante il suo primo ciclo romano. E’ tornato per vincere: «Il discorso non è semplice. E’ facile porre questa domanda… La risposta è che noi lavoriamo e cerchiamo di renderci conto di tutto, anche della crescita degli altri e cercare di conseguenza di stare al loro passo. Le difficoltà ci sono, delle squadre forti ci sono e noi dobbiamo solo lavorare e fare le cose seriamente perché questa piazza richiede questo. Non parliamo di mercato, perché se si tratta di passare avanti alla Juventus e vincere lo scudetto vanno fatte delle grandi cose e noi abbiamo gli uomini giusti nel posto giusto come Sabatini. Quindi di mercato bisogna parlare con lui. Se volete parlare di stadio c’è Baldissoni, per la società c’è Pallotta, per il settore giovanile Massara e Alberto De Rossi che sono degli specialisti, come hanno fatto vedere. Se volete parlare di squadra, parlate con me». A proposito di squadra, Spalletti spera di non perdere quei cavalli nel motore ai quali ha fatto riferimento. Il tecnico ha chiesto la conferma di Szczesny e Digne: «Stiamo parlando anche di quello, fa parte del mercato. La nostra volontà è quella di tenerli, ma per esempio nel caso di Digne bisogna andare a chiedere al Psg se ce lo lasciano, ma sembra che lo vogliano tenere, da quello che ho capito. Però poi queste situazioni le conosce meglio Sabatini. Di mercato parlerà lui. Io ho chiesto di tenerli».

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