Spalletti: “Il rigore c’è. Perotti sarà out contro la Fiorentina. Totti è come Ali, cerca sempre il K.O.” – VIDEO

Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Cesena 2-1. Queste le sue parole:

SPALLETTI ALLA RAI

Sarà derby in semifinale…
Sì sarà derby, perché la Lazio si è qualificata prima di noi facendo una grande partita a Milano. Per cui è giusto che abbia passato il turno.

Rigore?
Per me è rigore, anzi è rigore e non perché è rigore per me. Però se me lo danno contro magari mi posso arrabbiare. Quando si va a fare la conta alla fine alcuni ce l’hanno dati, altri no. Quello di domenica non c’è stato dato, ma era rigore. Per cui bisogna stare un po’ attenti. L’anno scorso, con il paragone di quelle che sono le partite della mia squadra, ho fatto metà campionato senza avere un rigore. Il primo rigore c’è stato dato contro il Torino dopo che non ne erano stati fischiati due. Ci sono delle situazioni che vanno analizzate. Noi non andiamo a fare paragoni con altre squadre, a fare numeri o a guardare i rigori. Dall’anno scorso noi abbiamo pedalato ritti sulle punte come fanno quelli che devono scalare le montagne in bicicletta e alla fine dello scorso campionato ci siamo guadagnati la terza posizione in classifica.

C’è stata secondo lei la reazione dopo la sconfitta di Marassi?
Quando giochi queste partite contro questo tipo di avversario alla fine vanno a finire sempre così. Io inq eusti due giorni ho tentato di arrabattarmi per cambiare quello che era l’aria di avvicinamento a questa partita. Ho sempre ricordato che loro avevano buttato fuori due squadre di Serie A, poi ho cercato di far giocare una formazione di tutto rispetto proprio per dare importanza all’impegno. Ho cambiato molti uomini per farli trovare freschi. Poi magari alla fine si potevano giocare anche i supplementari, perché la squadra non stava giocando un brutto calcio nel secondo tempo. Nel primo tempo un po’ per la loro disposizione con tutti questi giocatori dentro al campo che riconquistavano il pallone e la velocità degli attaccanti ci hanno messo un po’ in difficoltà. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato anche qualcosina che poteva essere sfruttata diversamente.

Si cercava un po’ troppo Totti nel primo tempo?
Totti quando gioca le partite, sia in allenamento sia quando gioca con suo figlio sia per una qualificazione per una semifinale,  è veramente il Muhammad Ali del calcio. Tenta sempre il colpo del k.o, tenta sempre quella giocata importante che gli altri a volte non vedono. Se gioca lui è bene dargli la palla, se lo facciamo giocare lo facciamo giocare ecco (ride ndr). Più palle gli passano dai piedi e più riceviamo interessi. Lui ti da più di una banca, che non ti da nulla. Lui di interessi te ne da molti di più. L’anno scorso poi ha ritirato su la gente dal parcheggio, come questa sera.

Hai giocato con il 2-5-3? Fai di tutto per trovare sempre il risultato?
Sono contento per il risultato della squadra, perché sapevo che avremmo fatto fatica. Scherzando con la squadra avevo detto di fare attenzione perché avremmo fatto fatica. I ragazzi però si vede che sono tranquilli. Vivendo in un ambiente dove a volte si esaspera un po’ tutto, da una parte è bellissimo ma dall’altra quando ci sono dei problemi diventa l’opposto. Sapevamo che loro avrebbero fatto la partita della vita sportiva perché non gli ricapita di rifare un risultato all’Olimpico. Poi nel secondo tempo ci siamo messi a 4 perché c’era da fare qualcosa di più. Poi essendo Mario Rui un terzino che non ha tantissima condizione perché viene dall’infortunio, alla fine ho messo Emerson proprio per questo perché c’era il rischio andando ai supplementari di dover invertire il ruolo del terzino, perché se lui incomincia a sentire la stanchezza è meglio averne uno che non è in condizione in avanti che non dietro. Allora Emerson ti riesce a fare un po’ tutte e due, ma la scelta era stata soprattutto per questo. Peres invece è un terzino che spinge  e che fa la fase offensiva. Quando non riuscivamo a sbloccare il risultato a volte sono rimasti soli, ma sono due che riescono a sbrogliarsi quello che è il loro ruolo e il loro compito da soli. Sono forti fisicamente, veloci e sono giocatori di spessore e di personalità.

Perotti come sta?
Diego ha sentito questo muscolo tirare, per cui vanno fatti gli accertamenti. Per la prossima partita sicuramente non ci sarà.

Nemmeno Salah perché l’Egitto è arrivato in finale di Coppa d’Africa…
Anche se l’Egitto avesse perso, avrebbe giocato la finale per il terzo e quarto posto. Sarebbe tornato lo stesso dopo.

Se Salah dovesse vincere la Coppa d’Africa, teme che lui possa tornare un po’ appagato?
Torna un po’ stanco sicuramente. Ma è un ragazzo buono, bello sensibile che vuole bene ai compagni, alla maglia che indossa, vuole bene. Sono sicuro che la sua reazione sarà quella giusta.

Oggi si è parlato molto delle barriere e del ministro Lotti…
Io sono amico suo (ride ndr). Sicuramente il lavoro a riguardo l’hanno fatto lui e il ministro Minniti.

Lei è fiducioso?
Sono fiducioso, perché ho questo senso di libertà e le barriere non sono sicuramente portatrici di questo dono.

Lotti è stato anche un allenatore. Come lo giudica?
Lotti è stato un grandissimo calciatore di terza e seconda categoria, dei dilettanti insomma (ride ndr). Perché poi io l’ho conosciuto e ci siamo scontrati nel sentimento del gioco per divertimento fra gli amici e fra le categorie dei dilettanti, dove io ho sempre giocato. In campo era uno tignoso, per cui ora per togliere le barriere io mi aspetto che ci sia lo stesso risultato.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Come definire la squadra?
La squadra stasera secondo me ha fatto un po’ fatica. Ho cercato di fare cabaret ma non ho attirato l’attenzione. Loro fanno palleggio e vanno dentro, avevano buttato fuori due squadre di Serie A. Ci siamo ritrovati qualche complicazione nei muscoli che non mi aspettavo e che ci hanno condizionato, Jesus ha sentito tirare all’inizio, Mario Rui è stato bravo perché non ha minutaggio, secondo me stasera la squadra si è riorganizzata, c’era il rischio di perdere di equilibrio, se perdi il bandolo della matassa per fare qualcosa di più ti sbilanci, porti palla, forzi e quando ti resta più spazio e schiacci gli attaccanti sulla linea difensiva gli restano delle praterie. Siamo stati in campo con equilibrio, mi aspettavo una partita difficile, si prende il buono del secondo tempo. Quella è la vera faccia della squadra, gli altri sono tutti condizionamenti da cose che purtroppo succedono e che sapevo, ma non ce l’ho fatta a raddrizzarli lo stesso. Lo scorrimento della partita ha detto che non sono stato molto bravo nel mio lavoro.

Differenza col Cesena?
Anche tra Sassuolo e Cesena è elevata, anche tra Empoli e Cesena lo è, noi non abbiamo vinto lì e loro sì. Nel secondo tempo il centrocampista ci ha dato una mano, ma la palla ha viaggiato più velocemente, El Shaarawy già a fine primo tempo sentiva il muscolo affaticato. Non abbiamo giocato una partita del nostro livello, però per il punto in cui ci eravamo ficcati, per dove eravamo arrivati, nel secondo tempo l’abbiamo ripresa in mano e l’abbiamo fatto bene. Il riorganizzarsi è stato importante, la squadra pur soffrendo ha trovato la quadratura e ha riproposto il suo calcio, il gol è una bella azione. Nel primo tempo potevamo averlo preso, però secondo me sarebbe stata ugualmente una reazione e la partita magari l’avremmo comunque portata a casa. Li ho visti un po’ leggeri, ci si metteva troppo a far circolare palla, nel secondo tempo ci sono state delle belle giocate. Primo tempo male, secondo tempo bene. C’è un detto che dice che le buone occasioni capitano raramente e si perdono facilmente, tu giochi contro una squadra di categoria inferiore, meglio loro che il Sassuolo o l’Empoli, si sa. Però poi funziona che non ci arrivi perché pensi, essendoci differenza, che il risultato venga in fondo da solo, senza metterci mano, si ha la testa così noi sportivi, si pensa che attraverso il livello raggiunto arrivi alla soluzione, senza metterci del tuo. Invece impegno e attenzione servono, basta poco e ci metti tempo a trovare ritmi e menomale che si sono ritrovati.

Nainggolan centrocampista vero?
Radja lì o trequartista a due, anziché avere il centrocampista hai due mediani, per cui è un po’ lo stesso ruolo. Centrocampista con una punta e un mediano o due mediani e un trequartista ti fa sforare sulla linea difensiva. In quel ruolo lì non ha fatto male, ma anche da centrocampista è forte. Basta che ci sia.

Il rigore?
Mi sarei arrabbiato, avrei avuto quell’atteggiamento di disapprovazione. Ma il rigore c’è, c’è poco da fare, è limpido. Viene all’ultimo, lui la palla l’aveva già giocata ma il portiere gli va addosso. È tutto a posto. L’arbitro ha fatto il suo dovere, è stato bravo Francesco a batterlo all’ultimo minuto. Battere un rigore con una qualificazione possibile non è facile, il suo spessore, la sua personalità, il suo essere abituato a tirare colpi da KO è importante.

SPALLETTI A ROMA TV

Ieri aveva avvisato sulla pericolosità della gara.
A Camplone ho chiesto come mai fossero in quella posizione in B e lui non riesce a capire come prendano gol all’ultimo perché si sbilanciano troppo e perdono le partite. Cosa che non abbiamo fatto noi, non riuscivamo a farlo ma la squadra è rimasta in equilibrio e se non ci fosse stato quell’episodio l’avremmo potuta portare a casa prima anche se loro nel primo tempo potevano far gol.

Quali le difficoltà nel primo tempo?
Il loro atteggiamento in campo e questa velocità sugli attaccanti che ribaltavano subito l’azione. Non eravamo bravi a far girare la palla, non abbiamo capito che dovevamo farla girare corta e far possesso per giocare nella loro metà campo. Abbiamo fatto troppo uso della velocità nell’andare a concludere l’azione. Ci voleva pazienza, perché c’era bisogno di questo.

Troppi passaggi sbagliati.
Troppa frenesia e fretta nel tentare di andare a chiudere l’azione. Invece nel secondo tempo abbiamo palleggiato di più facendoli schiacciare. Primo tempo male, buon secondo tempo.

Considerazione dalla sfida con la Lazio?
Si, sono fortissimi e ieri hanno vinto meritatamente contro una squadra altrettanto forte in casa loro. Si sono strameritati questo passaggio, è giusto così.

Nel primo tempo la Roma sembrava svogliata.
Svogliata no, probabilmente non siamo arrivati concentratissimi e io il mio lavoro non l’ho fatto molto bene perché se la pensavo in questa maniera e il risultato è quello dovevo far qualcosa di diverso. Nel primo tempo abbiamo cercato troppo il creare l’occasione subito senza tenere la palla bassa e corta, senza il fraseggio. Più non riuscivamo a creare e più velocemente volevamo andare a creare l’occasione, quello ci ha portato sulla cattiva strada. Nella ripresa abbiamo giocato più corto e abbiamo fatto meglio, nel primo tempo abbiamo rischiato ma non perché l’abbiamo presa sotto gamba. I nostri calciatori non prendono sotto gamba niente. Ogni tanto non viene fatto il massimo perché si pensa che delle cose vengano anche da sole quando si gioca con squadre inferiori ma il calcio propone il rovescio della medaglia se non si mette il sacrificio, la corsa e la disponibilità che ci vuole sempre.

Come spiega gli infortuni? Saranno un problema?
Noi stiamo attenti a quello che facciamo, il lavoro è corretto sotto l’aspetto dell’impostazione e ci stiamo attenti. Questa voglia e questa ricerca del massimo, della vittoria con chiunque, delle vittorie ravvicinate, a livello psicologico crea la tensione che si riflette sui muscoli. Se si va a vedere le squadre che hanno tanti infortunati sono quelle che non vanno benissimo in campionato, per quanto riguarda noi stiamo andando bene ma l’ultima è stata una sconfitta per cui arriviamo oggi con un po’ di tensione. Ho aspettato a fare la terza sostituzione perché ne avevo un paio sotto schiaffo, ora si guarderà di stare ancora più attenti. Purtroppo succedono, è un po’ l’esasperazione del risultato del nostro campionato. All’estero fin da bambino ti dicono giochiamo giochiamo, qua ti dicono vinciamo vinciamo.

Salah in finale di Coppa d’Africa.
A Momo si tirano le orecchie per questo, però ormai sarebbe stato uguale, sarebbe tornato un giorno prima. Lui sarebbe stato dispiaciuto e sarebbe andato a pregare per due giorni di fila per cui meglio che sia in finale e che torni contento.

Barriere forse rimosse.
Bisogna stare attenti perché non è la barriera espressione di libertà ma non lo è neanche il fatto di non poter andare per la città con la maglia dei propri colori, per cui bisogna comportarsi bene. Ora che le istituzioni hanno creato disponibilità è una cosa importante che ci deve dare responsabilità. Bisogna vincere questa partita dei cori, dello stare tutti insieme e divertirsi, dell’essere più bravi a risucchiare la palla verso la porta tutti insieme. Non si deve fare casino se no poi fanno bene a prendere decisioni che penalizzano lo sport in generale, se vedono che non si va nella direzione giusta le riposizioneranno, e non può andare nessuno a dire di toglierle.

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