Spalletti: “La Roma è più forte dell’Astra ma poi bisogna metterlo in pratica. La squadra è dispiaciuta per Torino. Sono consapevoli e hanno voglia di rimettere a posto le cose. La mia possibilità di rimanere a vivere a Roma passa dai risultati della Roma e io credo in loro. Io domani voglio vincere la partita, non faccio cambi tanto per fare” – FOTO

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Pagine Romaniste (Da Trigoria F.Biafora – D.Moresco – E.Bandini) – Luciano Spalletti, mister della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Astra Giurgiu. Queste le sue parole:

Spalletti inizia col bollettino: “Non ci sono situazioni nuove rispetto all’ultima volta, è tutto ok“.

Che pericolo rappresenta l’Astra Giurgiu?
L’ho vista io, l’hanno vista i miei collaboratori, ne abbiamo parlato e discusso in queste ore. Poi abbiamo Loby, l’abbiamo infilato dentro a quella che è un’analisi approfondita. Hanno vinto le ultime 2 partite, quindi hanno un certo entusiasmo mentale e di conseguenza fisico. Il loro allenatore ha fatto una carriera particolare, ha cambiato spesso squadra ed è abituato ad organizzare le situazione, è uno che sa cambiare veste alla sua squadra, gioca con i 3 ma anche con i 4 dietro. E’ un club che ha vinto il campionato l’anno scorso, ha dei giocatori che hanno fatto un decorso internazionale sotto l’aspetto di partite incontrate. C’è questo centravanti che è molto interessante, che pare abbia firmato per lo Steaua, è in un momento importante della carriera, ha colpi, giocherà un po’ spostato sul centro-sinistra, è grosso, porta dentro palla, ha numeri in assist e finalizzazione. Ha dei giocatori dietro che cominciano l’azione, che sanno giocare. Penso che vengano qui a fare una partita d’attesa e d’attenzione, vorranno essere bravi a sfruttare il momento e l’episodio che gli può capitare. Diventerà insidioso perché si metteranno chiusi a non dare spazi, pronti a verticalizzare appena recuperano palla. La Roma è più forte di loro, ma c’è sempre da metterlo in pratica.

Come ha visto la squadra dopo il Torino? Come avete lavorato?
La squadra naturalmente è dispiaciuta per quella che è stata la prestazione. Quando a Roma perdi una partita così te la senti sul groppone e sulla testa, le analisi vanno fatte approfondite, ma non deve incutere timore. La squadra si intimorisce e subisce il momento che sta passando in base alla reazione dell’ambiente, la tifoseria non sarà contenta del gioco e dei risultati attuali. Io voglio soprattutto essere quello che approfondisce dettagliatamente senza andare a caricare la squadra dal punto di vista fisico e di testa. Siamo stati lì e abbiamo espresso quello che deve essere un discorso di comportamento di squadra, si è stati in campo molto e si è fatto l’allenamento. In queste 36-48 ore prima di arrivare alla partita bisogna alleggerire quello che è il carico, sennò si rischia di far male. Dopo la partita approfondiremo altri concetti. I ragazzi sono consapevoli, il termine ragazzi non mi piace, dico professionisti, i calciatori professionisti della Roma. Siamo professionisti e dobbiamo comportarci in maniera inappuntabile sotto diversi punti. Sono consapevoli e hanno voglia di rimettere a posto le cose, perché sicuramente ci sono cose da mettere a posto.

E’ uno Spalletti buonista quello che stiamo vedendo in questi giorni. Le scorie dell’eliminazione della Champions pesano ancora? E’ deluso dai giocatori? Si aspetta un riscatto?
Per quanto riguarda l’eliminazione dalla Champions è chiaro che è una di quelle cose dura da buttar giù, ma ritornare ogni volta lì vuol dire fare un passo indietro. Quella partita fa male, ma vorrei rivolgermi al futuro, è lì che passerò il resto della mia vita, nel futuro. La mia possibilità di rimanere a vivere a Roma passa dai risultati della Roma, si guarda in quella direzione. Io non sono deluso, se pensassi di esserlo la prima delusione sarebbe verso me stesso. Ho scelto io questi giocatori, questa è la mia squadra, sarà la mia squadra, qualsiasi brutto risultato dipenderà da me, non da loro, dalle mie scelte. Credo in questa squadra qui, hanno delle qualità, sia professionali calcistiche, di giocate sul campo, sia di qualità mentali, perché l’ho visto. Qualcuno è meno maturo e via dicendo e a volte si fa riferimento e si lavora per migliorare questo qualcuno. Questa squadra rimarrà forte fino a che io rimango alla Roma.

In tanti parlano male della Roma. Perché questa società non riesce a meritarsi il rispetto che ha la Juve?
A me non sembra che siano state dette dagli ex giocatori grandissime cose. Quando uno gioca nella Roma e poi per qualche motivo va a giocare in un club di forza inferiore ha sempre una reazione, come a voler dipingere la sua forza superiore, il fatto che non dipende da lui ma da qualcuno. Non so, non mi interessa neanche, a me interessa il lavoro della Roma, le scelte che facciamo. Usiamo calciatori che riteniamo più forti, se non metto uno titolare è perché lo ritengo meno forte di quello che uso. Si va su quella strada lì, al di là delle esternazioni. Alla base ci deve essere un po’ di attenzione nel parlare, ma questo poi dipende da chi vuole accusare di qualcosa. Io so quello che devo fare, devo scegliere, devo creare una Roma sempre più forte, attraverso questa strada posso vincere. Poi ci sono delle situazioni di mercato che vengono determinate anche da quelli che sono i soldini. Penalizzi una cosa per rafforzarne un’altra, la priorità è però migliorare. Io non so a cosa ti riferisci, nel mio lavoro non ho bisogno di tantissimi collaboratori o di un numero di persone che interviene su quello che è il mio ruolo, ho bisogno di persone con qualità intorno, di persone con le quali ho un buon rapporto e complicità, dialogo per arrivare alle risposte. Io con questa società ce l’ho. Purtroppo non voglio molte interferenze nel mio ruolo, come io non interferisco in quello che fa la società. Siamo tutti uniti nello stesso intento di migliorare la Roma, per i risultati da Roma, per il nostro pubblico, il discorso va sempre lì.

La situazione finanziaria dell’Astra è difficile. Giocano i soldi o i calciatori?
Io penso che molto dipenda dalla gestione del tecnico e da chi è contatto con la società stessa. Queste difficoltà possono venire a supporto di una prestazione maggiore, i calciatori devono far vedere il loro valore, devono far vedere che valgono in funzione della loro carriera. Nelle ultime 2-3 partite hanno fatto bene, a differenza di quelle precedenti. Dalle vittorie si riceve entusiasmo. Non ci si casca, si va a tentare di vincere la partita con quella che è la nostra forza.

E’ possibile un turnover come contro il Plzen? Vedremo Alisson, Iturbe e Gerson?
Qualcosa si cambierà, anche perché c’è un’altra partita ravvicinata, però non è che questi giocatori che si fanno giocare siano obbligatoriamente peggiori degli altri e si parla di turnover. Sono sempre figli della Roma, fanno parte della rosa anche loro, io voglio vincere la partita, non faccio turnover tanto per farlo, ma io ho l’intenzione sana di portare a casa la vittoria. Alisson è un portiere forte, lo faccio giocare, ci saranno anche altri giocatori che voglio far giocare, come Paredes, che ha giocato meno nelle ultime partite. Ci sarà un po’ di turnover, ma le riserve di 11 lupi sono altrettanti lupi, esce un lupo entra un lupo. O un altro animale, fate voi.

Da domenica a mercoledì sono successe tante cose, tra cui l’intervista di Ilary Blasi. Tutto quello che è successo ha tolto l’attenzione da una prestazione negativa della squadra a Torino? Ha ricompattato l’ambiente?
In tutto questo c’è stato anche lo striscione al Colosseo, non lo dico per una dimenticanza sua, ma c’è la sintesi di tutto. E’ un messaggio di sostegno che mi fa enorme piacere, è una riflessione, una lettura, è un richiamo a quello che vogliono fare. Basta giochini, o attenzione verso situazioni che non portano il beneficio della Roma, che non fanno il bene di quella che deve essere l’attenzione e il lavoro della Roma. Chiedono unione, coesione, chiedono rispetto per la Roma. Situazioni create ad arte portano via energie, discussioni su quelle che non sono i risultati della Roma portano via energie. Dobbiamo rispettare la Roma. Loro non vorrebbero, ma sono obbligati a partecipare a questa conferenza stampa, richiamando tutti all’ordine e noi dobbiamo andare in quella direzione. Noi dobbiamo fare risultato, siamo la Roma. Dobbiamo essere più attenti per il nostro lavoro. Giochini basta. Giocate che danno senso alla qualità del gioco e della squadra della Roma quante ne vogliamo.

LEGGI QUI LA CONFERENZA DI PAREDES.

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