Spalletti rispolvera l’orgoglio Roma: «Facciamo subito vedere chi siamo»

conferenza spalletti

Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Incendiario o pompiere? Cambiare tutto, passando alla difesa a 3, o dare continuità al lavoro di Garcia, cercando naturalmente di migliorarlo? Luciano Spalletti vive così il ritorno sulla panchina giallorossa 2.330 giorni dopo l’ultima volta (Roma-Juve 1-3, 30 agosto 2009). «Siamo in ritardo, le altre vanno a mille. Bisogna partire forte e riappropriarci delle nostre qualità. Mi aspetto una reazione che faccia vedere la stoffa di questa squadra». Ma come? Con il 4-2-3-1 che fece le fortune di Totti «falso nueve» e Perrotta incursore? O facendo tabula rasa del passato remoto e recente? Le certezze sono: non convocati Maicon, Keita e Gervinho (l’ivoriano è sempre più vicino alla cessione in Cina, mentre Cole ha rescisso il contratto); Dzeko torna a disposizione dopo i due turni di squalifica (Spalletti: «Domanda: quale centravanti vorresti per la Roma? Risposta: Dzeko»); il Verona ultimo in classifica e senza gli infortunati Toni, Viviani e Souprayen è il miglior avversario possibile. Il resto sono domande in movimento.

Prende forza l’ipotesi di rivedere Castan titolare: «Gli ho chiesto: e se ti faccio giocare? Mi ha risposto: vedrà che prestazione che faccio…». Si cerca un play-maker: «De Rossi, Pjanic e Vainqueur lo sanno fare. La forza di una squadra sta nel suo centrocampo e con loro mi sento tranquillo. E poi c’è Strootman, che ho visto allenarsi con la Primavera ed è un giocatore eccezionale. Vi faccio una confidenza: non sono un grande allenatore, ma sono diventato amico di grandi allenatori. Uno di questi è Carlo Ancelotti, che mi ha chiesto notizie di 2-3 nostri centrocampisti perché la pensa come me su di loro». Spalletti è convinto di poter riportare allo stadio anche la curva Sud. Quello sì che sarebbe un miracolo.

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