Spalletti ride: «Che personalità! Roma fantastica»

Corriere Dello Sport (R.Maida) – L’indice destro puntato verso la Curva Sud, peraltro semivuota. Gli applausi, la camminata veloce. Luciano Spalletti esplode di gioia al fischio finale, dopo una bella vittoria che fissa diversi record storici per la Roma. Dopo il torpore di Torino ha rivisto la squadra che voleva: tonica, brillante, reattiva, capace di convertire gli episodi negativi in carica positiva. E così l’anno si chiude con un secondo posto nitido, con punti guadagnati su Napoli e Lazio, aspettando le risposte future di Juventus e Milan. «Abbiamo giocato un grande calcio, senza pause – spiega Spalletti – e la vittoria è meritatissima. Credo che i miei ragazzi meritino i complimenti perché questa era una partita a rischio: venivamo da una sconfitta fastidiosa ed eravamo in prossimità delle vacanze. Ma non volevamo buttare tutto all’aria. Siamo entrati in campo con personalità, prendendoci ciò che volevamo. A volte ci manca il carattere per prenderci le vittorie, in questo caso però non è successo».

EFFICIENZAPossesso palla al 65%, addirittura venticinque tiri in porta (primato stagionale). Ottantasei punti nell’anno solare, come nel 2006 quando c’era sempre Spalletti al timone. Era onestamente difficile chiedere di più alla Roma. «Sono traguardi importanti – ammette – anche in confronto ai dati europei. Siamo sui livelli di altre squadre importanti, tipo Psg, Manchester City, Liverpool… Spesso ci confrontiamo con la Juventus, che guida la classifica del nostro campionato. Ma non è mica facile. Vorremmo avvicinarci un po’ per vedere come è fatto quel mondo lì ma la Juve è la più forte, sta facendo meglio anche di Real Madrid e Barcellona».

LA SERIE – Con le 13 vittorie consecutive all’Olimpico la sua Roma ha eguagliato il filotto stabilito dalla mitica squadra di Campo Testaccio nel 1930. Spalletti sorride: «E’ difficile da spiegare questo risultato ma l’Olimpico resta sempre casa nostra. Chi è venuto a vederci meritava il mio ringraziamento stavolta, è lo zoccolo duro che ci trasmette forza nelle difficoltà. E guardate che battere il Chievo non è una cosa semplice: concedono poco e ripartono in velocità creando problemi».

RINFORZI – Adesso la Roma perderà Salah, probabilmente per un mese. Sono in arrivo due giocatori nuovi, un centrocampista e un attaccante. Spalletti si tiene vago: «La società sarà attenta alle possibilità che si creano sul mercato. E poi magari c’è da sostituire qualcuno che è scontento perché ha giocato poco. Iturbe ha giocato poco, Totti ha giocato poco…». Addirittura Totti può andare via? «Ma no, lui è incedibile. Era per elencare i giocatori che ho utilizzato meno, visto che spesso ci viene rimproverato di avere una rosa corta. Lo stesso Iturbe è un calciatore di grande valore, è stata solo colpa mia se non si è visto spesso in questo girone d’andata».

IL FUTURO – Gli chiedono ancora del futuro, del contratto. Spalletti lancia un messaggio incoraggiante per i tifosi che lo amano e per la società che aspetta le sue decisioni: «In questa situazione romana mi sento perfettamente a mio agio, è proprio casa mia. Ma il problema non è il mio rinnovo. La cosa che conta è soltanto vincere le partite come è successo contro il Chievo, con determinazione e cattiveria agonistica. Se poi gli elementi diranno che è giusto andare avanti, continueremo. A Roma se non si vince si vive male perciò dobbiamo vincere». Quindi quando firma? «Due mesi prima della fine della stagione, se con la società riterremo che sia giusto proseguire insieme». Questa è una notizia: appuntamento a marzo, allora.

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