Spalletti: “Non abbiamo alibi”

Corriere Dello Sport (R.Maida) – Arriva il Napoli, ma a Trigoria è ancora derby. Non sono scorie, «perc noi siamo pronti e non siamo stanchi», ma sono esperienze da cui ripartire. Luciano Spalletti lancia la sua sfida tra sarcasmo e ottimismo: «Ho visto la Lazio esultare. E mi sono arrivate centinaia di messaggi, anche dal mio padrone di casa che è “uno di quelli”… Va bene tutto, anche questi sfottò un po’ vintage, ma nessuno mi aveva mai preso in giro alla fine del primo tempo». Parlando di vintage, Spalletti si riferisce al fatto che la Roma era imbattuta nei derby da quattro anni. Quando invece allude a un discorso lasciato a metà, vuole trasmettere speranza ai romanisti: «Prima del derby di ritorno avrò qualcosa da dire e i giocatori qualcosa da fare. Da quando sono tornato ci sono state 27 partite su 60 in cui la mia squadra ha segnato almeno tre gol. E allora, anche se sarà difficile, noi ci proveremo: in questo momento le percentuali di qualificazione sono 70 loro e 30 noi».

CIECHI – Sul tema del razzismo, dopo gli ululati a Rüdiger della Curva Nord rimasti impuniti, Spalletti si era preparato un bel discorso: «C’è un amico di tanti uomini di calcio che chiamavamo Il Raro. Aveva due begli occhi azzurri ma era non vedente. Quando lo incontravi, sembrava ti guardasse dritto negli occhi invece ti invitava a presentarti per svelargli chi fossi. Ecco, i razzisti meriterebbero di vivere come Il Raro, per imparare a comprendere la persone da quello che dicono e quello che fanno, non dall’aspetto o dal colore della pelle». Non gli va giù che i colpevoli non siano stati sanzionati: «Facciamo tanti spot ma evidentemente siamo ancora indietro rispetto all’Europa su questo tema. Ci vorrebbero posizioni più decise».

ANSIA – Si torna a parlare del futuro in termini di partite e di progettualità: «Non cambia niente dopo il derby. Noi conosciamo il nostro valore, certificato dai numeri. Rivedendo la partita ho notato che alcune cose sono state fatte molto bene. Ora però niente alibi e sotto con il Napoli, che pure ha riposato un giorno in più. Stiamo facendo il percorso che faceva la Juve l’anno scorso. Il problema è che loro stanno andando a un ritmo miracoloso perché sono uno squadrone. Se mi avessero detto a inizio stagione che mi sarei trovato a questo punto a marzo, forse non avrei accettato. Ma mi pare che la Roma sia in linea con gli obiettivi». Intanto Luis Enrique, un ex romanista, ha già annunciato l’addio al Barcellona mentre Spalletti continua a tenere i tifosi sulle spine: «Se ho qualcosa di cui parlare a proposito del futuro, mi confronto con la società se la società vuole. Se vengo chiamato, io una risposta la do».

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