Spalletti: “Si va a mordere forte oppure gli si lascia il pallino. Non partecipo al disfattismo che c’è intorno alla squadra”

Pagine Romaniste – Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Lione. Queste le sue parole:

Che tipo di partita si aspetta domani?
Come abbiamo già visto contro la Juventus nelle qualificazioni di Champions League, in cui giocarono due bellissime partite. Sarà una partita difficile, perché il livello del campionato francese è salito negli ultimi anni. Si può fare un paragone con quando ci abbiamo giocato l’altra volta, quando c’era solo il Lione come squadra forte, ora ci sono Paris Saint Germain, Nizza, Monaco e Nizza. E’ salita la competitività del campionato. Prima c’era la possibilità di sorprenderli, in questo caso qui sono abituati a partite di livello, alto sia come qualità di gioco che come qualità fisiche. Hanno quelle qualità indiscutibili, per noi sarà fondamentale non giocare a campo aperto per la velocità che hanno quelli davanti, se lasci spazi grandi a Lacazette, lui riesce a sfruttare, nella sua totalità, le qualità che possiede. Si va a mordere forte oppure gli si lascia il pallino e si torna sotto la metà campo, non fare la via di mezzo, che disturba un po’ tutti, ma che a loro dà troppi vantaggi.

I tanti impegni ravvicinati hanno tolto energie mentali?
Quando si parla di stanchezza non si va solo a toccare il valore muscolare, ma diventa sempre più importante quello che dice la testa, il livello psicologico, che è più importante di quello fisico. Se si dice alla squadra che sono stanchi, bisogna rifare la preparazione, gli si danno due mesi di bonus per perdere le partite. Abbiamo giocato contro due squadre forti, dove, forse sbagliando qualcosa, siamo rimasti bene in partita in tutt’e due. Mentre negli altri casi qualche volta ci è girato qualcosa a favore, qui sono più le cose che sono andate contro, che quelle corrette. E’ chiaro che sono tante partite, ma io nutro fiducia nelle capacità extra che hanno i miei calciatori, perché ho solo quella strada, non ne ho altre. Non partecipo al disfattismo che c’è intorno alla squadra. Gliel’ho detto anche a loro. Ci siamo guadagnati col sudore questo livello di calcio che stiamo giocando ora, ci eravamo creati un piccolo margine, che ci siamo giocati ora. C’era costato fatica e sudore e ce lo vogliamo riprendere, ma ci sono delle complicazioni da superare. Siamo una squadra forte e sappiamo trovare le soluzioni anche nei momenti difficili. Due sconfitte che fanno male, ma per ora sono solo due sconfitte. Poi in fondo si vedrà se avete ragione voi o noi. Adesso si va avanti con la consapevolezza che c’è tutto a portata di mano, avendo perso quel piccolo vantaggio che ci faceva stare più tranquilli e che ora ci crea qualche tensione in più. Gente forte, che deve avere una testa forte, deve saper sopportare anche queste tensioni in più.

Qual è il suo obiettivo per domani?
Questo tipo di sfide si giocano considerando che c’è un’altra partita, si giocano in 180 minuti. Partire bene e, soprattutto, fare bene fuori casa diventa un vantaggio importante. Si prova a fare la partita, avendo tutte quelle attenzioni che il caso vuole. Si prova a giocare la partita, tentando di vincerla, mantenendo l’equilibrio, però tentando di vincerla.

Dopo la partita di Napoli si ritorna a tre dietro?
La partita col Napoli si è giocata come tante altre. Si sta a tre e poi si va a difendere a 4, perché dipende da quello che fanno gli altri, per non regalare un uomo in fase difensiva, dove poi ti schiaccerebbero con più facilità. Ci sono delle scalature che ti permettono di avere una tranquillità e in alcuni casi di avere un uomo in più in fase difensiva, non due o tre che si ammucchiano e danno campo agli avversari. Se metto Bruno Peres come quinto, ma gli faccio attaccare il loro terzino sinistro, è chiaro che lui va a fare il terzino e siamo a quattro o cinque? Siamo in un modo che ci permette di difendere bene in base a quelli che sono gli avversari, per non dare campo o superiorità numerica in un reparto. La differenza la fa il modo di attaccare degli avversari, che ti obbliga a fare delle scalature, che tu componi in maniera equilibrata alla linea difensiva. E’ uscito Fazio, quando la partita si era consumata per 2/3 quando si aveva bisogno, in base al risultato, di qualcosa in più.

Come è cambiato Spalletti da Lione-Roma nel 2007?
Io sono peggiorato in tutto: sono nervoso, vedo ombre dappertutto, non mi si può proprio stare vicino. E’ giusto il messaggio che avete mandato al Presidente: “Non lo prenda”. Questa è la sintesi giusta di come sono fatto io. Il nome di chi l’ha mandato non me l’ha detto il Presidente, però ci sto lavorando. Sono peggiorato in tutto, è una roba difficile.

Ha chiesto informazioni a Grenier sul Lione?
No.

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