Spalletti, la Roma e la sbornia di Porto da smaltire subito

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La Gazzetta Dello Sport (A.Pugliese) – Anche se lui non c’era, Luciano Spalletti ha soprattutto un obbligo questa sera, cambiare la storia recente della Roma. Quella che parla delle forti difficoltà della squadra giallorossa subito dopo le batoste storiche subite in Champions League. Già, perché per portata e delusione, il k.o. casalingo per 3-0 con il Porto di martedì scorso è paragonabile al 7-1 casalingo con il Bayern (21 ottobre 2014) ed al 6-1 incassato a Barcellona (24 novembre 2015). Tre figuracce tonde tonde, tre serate che resteranno per sempre.

I PRECEDENTI – In entrambi i casi, dopo le scoppole incassate contro Bayern e Barcellona, la Roma alla ripresa ha faticato da morire, pareggiando 0-0 in casa della Sampdoria dopo il Bayern e perdendo addirittura 2-0 in casa con l’Atalanta dopo lo scivolone del Nou Camp. Segno che il contraccolpo psicologico all’epoca ci fu, come del resto c’è stato anche questa volta. Da capire solo se da mercoledì ad oggi Spalletti è stato bravo a toccare le corde giuste dei suoi per ricaricare subito le pile. «Ma i miei giocatori ci sono, si sono fermati solo un attimo dopo la sconfitta ma ora vogliono andare avanti. Il gruppo merita un’altra chance e il comportamento dei ragazzi subito dopo mi fa capire che quella sconfitta è stata già messa alle spalle. Una sconfitta importante, di cui fare tesoro, che ci ha insegnato molte cose». Meglio, allora, guardare ai precedenti positivi, che poi non sono altro che quelli arrivati dopo lo scivolone in Champions di Borisov (3-2 il 29 settembre 2015, poi la Roma vinse a Palermo per 4-2) o quello casalingo in Europa League contro la Fiorentina (0-3 il 19 marzo 2015, poi successo di misura per 1-0 a Cesena). Certo, non sono botte come quelle subite con Bayern, Barcellona e Porto, però vedi mai…

LE SCELTE – Ed allora se la Roma si è davvero messa già tutto alla spalle o meno lo capiremo solo questa sera, in quel di Cagliari. Dove Spalletti dovrebbe confermare Szczesny in porta e dare un turno di riposo davanti ad Edin Dzeko (tornando così al 4-2-4 che tanto gioie gli aveva dato la scorsa stagione). Che il polacco sia il suo portiere, del resto, Spalletti lo ha confermato anche nella conferenza stampa di ieri: «Alisson ha giocato a Oporto perché Szczesny aveva ancora bisogno di qualche giorno di preparazione in più. Il suo valore lo conosco, quello di Alisson lo stiamo capendo strada facendo. Dzeko? Non mi sembra che abbia fatto male finora, anche se gli altri meriterebbero sicuramente più attenzione…». Probabilissimo che succeda già da questa sera.

LE ALTERNATIVE – Il vero dubbio Spalletti ce l’ha però sugli esterni di difesa, considerando anche che Juan Jesus ha dovuto alzare bandiera bianca a causa della botta presa alla caviglia destra. Con il ritorno di Florenzi, è probabile che sia lui a prendere possesso della fascia destra, con il ribaltamento a sinistra di Bruno Peres. L’altra soluzione sarebbe tenere il brasiliano a destra, ridando fiducia a sinistra ad Emerson Palmieri, che viene però da una settimana difficilissima. In mezzo al campo, invece, giocherà ancora Kevin Strootman, alla sua quarta partita consecutiva. «Alla fine di ogni sua partita lo monitoriamo dal punto di vista del recupero dei muscoli e fino ad oggi non abbiamo mai avuto modo di essere preoccupati». Come, del resto, Spalletti non è preoccupato neanche dello stato psicofisico di De Rossi, che dovrebbe essere regolarmente al suo posto. «È dispiaciuto e si è preso le sue responsabilità, probabilmente quel fallo è dipeso dal fatto che ci teneva troppo. Ma noi ci teniamo il De Rossi calciatore e il suo futuro come possibilità di rimettere presto tutto a posto». Anche quei precedenti negativi subito dopo le grandi batoste di Champions. A Cagliari la Roma va anche per questo, per iniziare a cambiare i corsi e ricorsi storici.

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