Spalletti: «La Lazio? Si può rimontare»

Corriere dello Sport (R.Maida) – Il sabato che serviva. Comodo, rilassante, senza paura e senza ansia. Sulle spalle di Dzeko, Luciano Spalletti ha caricato la vittoria che voleva per presentarsi al derby di Coppa Italia con lo stato d’animo più corretto. Non è stata una grande Roma, in verità. Ma forse non si poteva chiedere miracoli a una squadra soffocata dall’attesa per la partita decisiva di martedì e obbligata a non steccare, in un clima di distrazione generale, nel weekend di Napoli-Juventus. E ora la classifica, comunque finisca al San Paolo, può diventare interessante: se vince il Napoli, la Roma sale a -5 dalla zona scudetto con uno scontro diretto ancora da giocare; se vince la Juve, la Roma si avvicina di molto al secondo posto che vale la Champions League diretta. Spalletti cerca di guardare il lato positivo: «Qualcosa alla fine guadagneremo… Vedremo da che parte, magari il pareggio è meglio. Ovviamente guarderò la partita del San Paolo cercando anche di imparare da due grandi allenatori. Sarei anzi andato allo stadio me lo hanno sconsigliato per questioni di sicurezza. Ma adesso dobbiamo provare a recuperare questo derby: all’andata ci siamo incasinati ma siamo ancora nelle condizioni di rimontare. E per noi sarebbe fondamentale. Quando si sente nell’aria la partita con la Lazio diventa difficile per un allenatore motivare la squadra sugli impegni immediatamente precedenti: io leggo tutti i giornali, tutti dall’inizio alla fine, sembrava che nessuno pensasse all’Empoli…».

TORMENTONE – In tv lo incalzano sulle scelte future. Spalletti, tanto per cambiare, risponde a tono: «Non bisogna fare confusione. Adesso si sente dire che è tutto deciso (e che quindi andrà via, ndr) per mettere i bastoni tra le ruote alla squadra. No, sarebbe tutto deciso se già facessi un bilancio in vista della prossima stagione. Nessuno può trarre conclusioni su quello che avverrà perché nessuno sa cosa ho detto alla squadra fissando gli obiettivi da raggiungere». Dzeko ha detto che il futuro della panchina della Roma non dipende dai trofei: «E’ una questione di coerenza. Siamo forti e i giocatori lo sanno. Se non riescono a vincere è giusto che io pensi di farmi da parte, perché evidentemente non ho sfruttato al meglio le loro qualità. E’ doveroso che io mi prenda le responsabilità. Ci penseremo più avanti, è oggi il momento giusto per dimostrare il nostro livello. Il mio contratto non conta».

LA SERATA – Sulla partita di ieri sera, Spalletti è soddisfatto a metà: «Mi è piaciuto il secondo tempo. Quello è stato buono, perché abbiamo palleggiato di più e ci siamo collegati meglio tra i vari reparti. E alla fine la nostra vittoria non fa una piega: pensate come saremmo arrivati al derby in caso di risultato negativo. Ma bisogna anche ricordare la prima parte della gara nella quale l’Empoli ha fatto molto meglio di noi sotto il profilo della qualità del gioco». Su Dzeko, che ha stabilito il record dei 33 gol, Spalletti spiega: «La squadra lo assiste di più rispetto allo scorso anno e lui ha maggiore convinzione e fiducia nelle proprie potenzialità. Edin si è reso conto di quanto valga: in un campionato come il nostro, può sempre fare la differenza».

INFORTUNI – Non scioglie in vista del derby il dubbio su De Rossi, che non ha ancora ripreso gli allenamenti dopo l’infortunio rimediato in Nazionale. Ma si sente tranquillo con i possibili sostituti: «Avete visto Paredes? Ha dimostrato che sta bene. Se Daniele non ce la fa ho lui. E Grenier mi ha convinto. Quando è entrato ha aiutato molto la squadra accorciando i reparti e attaccando la profondità. Piuttosto dobbiamo valutare Fazio, che è uscito con qualche acciacco».

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