Spalletti: «Innamorato della Roma»

Corriere Dello Sport (R.Maida) – La Roma dei record passerà alla storia per essere una delle migliori squadre di sempre a non aver vinto niente. Gli 87 gol in campionato sono un primato eguagliato della storia societaria (resiste dal 1930/31); e se arriverà la vittoria domenica prossima contro il Genoa diventerà un primato interno anche chiudere la stagione con 87 punti. Luciano Spalletti sospira profondo, dopo aver rafforzato il secondo posto. «Certi numeri inducono a fare delle riflessioni – ammette – ma la cosa più importante è aver dimostrato anche qui a Verona che siamo una squadra di persone serie. Abbiamo perso delle partite difficili da sopportare per il dolore che ci hanno procurato. Ma in questa vittoria c’è tutto ciò che volevamo. Il Chievo non ci ha regalato nulla e ora siamo felici. Senza rimpianti».

RINCORSA – La Juventus per una notte è tornata a +1. Ma Spalletti, comprensibilmente, non si illude: «La Juve vincerà il campionato, non si lascerà sfuggire due matchpoint. E buona parte del merito è di Allegri, a cui dico bravo. Noi siamo contenti di poter fare festa domenica all’Olimpico ma per stare dietro a chi vince lo scudetto avremmo dovuto vincere tutte le partite. Ed era quasi impossibile». E’ l’occasione per una digressione sulle percezioni collettive: «A Roma sei una volta incredibile e quella dopo un brocco. Basta un gol a spostare i giudizi. Ma se analizziamo gli altri Paesi, vedo tante grandi squadre che non arrivano nemmeno seconde: le due di Manchester, ad esempio. Ma anche in Germania e Spagna. Quindi chi ora parla di stagione fallimentare è contro la Roma… Comunque pensiamo a battere il Genoa perché il Napoli non molla».

LA PARTITA – Anche contro il Chievo, passato due volte in vantaggio, è stata una giornata sofferta. «Purtroppo la posta in palio altissima fa bruciare il pallone. E questo abbassa il livello delle nostre giocate. Comunque poi la qualità è venuta fuori e ha fatto la differenza». Sin da dopo il derby perso, che ha dato la scossa alla Roma: «Abbiamo dimostrato di saper reagire. E ci siamo ricreati l’opportunità per mettere a posto il nostro campionato. Giocare in Champions, come ho già detto, è un paradiso. Significa che abbiamo lavorato in maniera corretta».

LE PUNTE – Impossibile sollecitarlo sul futuro, anche se il dg Baldissoni prima della partita ha detto che «non sono gli allenatori a chiedere garanzie, sono le società che scelgono gli allenatori». Spalletti preferisce pensare alla volata finale. E intanto applaude gli attaccanti. In particolare El Shaarawy «che avrei potuto usare di più. Ha fallito poche partite e specialmente nelle ultime settimane è stato straordinario». Come Salah, un suo pupillo: «Momo è un calciatore eccezionale. E può diventare devastante se impara a usare di più le vie centrali, nella profondità: ci vuole la moto per frenarlo. Se si ferma sulla fascia, che considera casa sua, può faticare di più».

COCCOLE – Nella rassegna dei nomi, spende parole dolci per tanti senza sfiorare l’argomento Totti. Da DzekoPotrebbe giocare in qualunque squadra, è difficile trovare un centravanti che sappia abbinare fisicità e velocità come Edin») a Nainggolan e De Rossi: «Ho dovuto tener fuori Radja per gestirlo, sarebbe stato rischioso farlo giocare dall’inizio: gliel’ho spiegato e ha capito. Peraltro a centrocampo avevo Paredes e Strootman che stavano bene e Daniele che in questo momento è insostituibile». Spalletti è convinto di avere stabilito un feeling particolare con i giocatori: «Io sono innamorato della mia Roma. Abbiamo passato un anno bello e difficile creando un rapporto solido». Chissà se gli basterà per restare a Trigoria.

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