Spalletti: «Ecco le chiavi del Paradiso»

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo)E’ uno Spalletti diverso. Si morde la lingua quando vorrebbe innescare una nuova polemica, avrebbe qualcosa da dire su quello che ha letto riguardo i suoi rapporti con Dzeko e sull’approccio con Monchi, ma l’appuntamento probabilmente è solo rinviato. E’ uno Spalletti diverso, al punto che si improvvisa poeta alla vigilia dell’ultimo derby della stagione: «Abbiamo le chiavi per aprire le porte del Paradiso». Sono lontani i tempi in cui ribadiva perentoriamente: «Resto solo se vinco un titolo», oppure: «Resto solo se firma Totti». Adesso avvolge ancora il suo futuro in una coltre di nebbia, è difficile entrarci dentro, ma il sole di maggio renderà tutto più nitido. In fondo basta aspettare un mese, forse anche meno. Il pareggio della Juve a Bergamo restituisce al primo derby delle 12.30 valenze da scudetto, ma Spalletti preferisce essere realista, pensare al Paradiso piuttosto che al sorpasso: «Noi continueremo a fare il nostro dovere in campionato. Abbiamo fatto sempre il massimo, il percorso della Roma è da elogiare perché non ha mai mollato, anche nei momenti di difficoltà. Ci siamo fatti un bel mazzo finora per cui non lasceremo niente di intentato proprio per la fatica che abbiamo speso». Ma la Juve resta lontana. E più forte: «È chiaro che poi vanno valutati i punti di distacco che ci sono dalla Juve, però c’è ancora margine per recuperare e proveremo a farlo vedendo di volta in volta a che distanza siamo. Fare novanta punti sarebbe un obiettivo importantissimo, se poi riuscissimo anche a raggiungere la seconda posizione sarebbe tanta roba. La Juventus anche a Bergamo ha fatto vedere di essere tostissima, per certi versi imprendibile. E arrivare dietro alla squadra che lotta per la vittoria della Champions vorrebbe dire aver fatto un grandissimo risultato».

DESTINAZIONE PARADISO – Ecco perchè il vero traguardo da non fallire resta il piazzamento per avere l’accesso diretto alla prossima Champions: «Abbiamo in mano la chiave del secondo posto e non dobbiamo scambiarla con niente e con nessuno. Ora si arriva in fondo perché quella è la chiave per poter aprire la porta del Paradiso. Pensiamo quindi a tenercela stretta andando dritti per la nostra strada». Ha parlato con il nuovo direttore sportivo Monchi, ma ha poco da rivelare: «Ci siamo conosciuti, è un bel professionista, esattamente come ne avevo sentito parlare. Ma ora la cosa fondamentale è arrivare secondi. In questo momento siamo tutti molto attenti a come deve essere questo finale di campionato, all’importanza di difendere la nostra posizione di classifica. Niente può disturbare l’attenzione per questo obiettivo». Per raggiungerlo servono tre vittorie e due pareggi nelle prossime cinque partite. Vietato sbagliare contro la Lazio: «Il derby regala grandi emozioni, è una sfida bellissima, da gustarsi. Sono d’accordo con Inzaghi, il derby meriterebbe la luci della notturna, anche perché alle 12.30 lo spettacolo potrebbe risentire del caldo. Comunque giocare a questo orario non ci coglierà di sorpresa, non ci darà nessun disturbo. Ci faremo trovare pronti. Ho scelto di fare l’ultimo allenamento alle 17, va benissimo. Non dobbiamo correre, ma mettere a punto l’aspetto tattico».

L’ULTIMO DEL CAPITANO – Potrebbe essere l’ultimo derby di Totti e Spalletti affronta l’argomento con rispetto: «Non lo so perché non ho chiesto niente, né alla società né a lui. Spero di no, se quello che vuole è continuare a giocare. Però poi considerando il suo passato e chi è Francesco, anche se facesse altro, anche se andasse a lavorare in un’altra realtà, sarebbe sempre emotivamente coinvolto nel derby. Parteciperà con qualsiasi ruolo e in qualsiasi parte del mondo»

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