Spalletti chiama l’Olimpico

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La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – L’ultima volta che Luciano Spalletti ha messo piede all’Olimpico, il 30 agosto 2009, c’erano quasi 60mila spettatori. Oggi ne troverà la metà, a meno che la curva Sud, a sorpresa, non decida di rientrare ed interrompere il suo sciopero. Segnali però, in questo senso, non ce ne sono, nonostante l’appello del tecnico toscano.

MENO DI 30MILA – Ma la protesta, contro il prefetto Gabrielli e la proprietà giallorossa, ha ben altre radici, e allora i biglietti venduti sono il linea con le ultime partite (circa 5mila, con 300 tifosi del Verona) e si prevedono 25mila presenze. Un colpo d’occhio ben diverso da quello a cui era abituato Spalletti, che ritroverà una panchina differente — prima era a Nord, ora è invece a Sud, per decisione di Garcia — e uno stadio rinnovato in molti settori, con un pubblico certamente meno appassionato, visto anche il momento che sta vivendo la squadra. Per lui però ci saranno solo applausi, e cercherà di viverseli tutti, insieme alla famiglia (i figli in questi anni non hanno mai abbandonato l’Olimpico) e alle persone che gli vogliono bene.

IL VIAGGIO – Non a caso ha scelto di riprendere il tradizionale ritiro a Trigoria, lui che dal viaggio dal centro sportivo allo stadio ha sempre tratto energia e calore. Il tragitto in pullman, a volte filmato anche da Tonetto, lo caricava e anche stavolta vorrebbe che fosse così, nonostante di macchine, sciarpe e bandiere ne incontrerà meno rispetto al passato. D’altronde, non è che il suo esordio all’Olimpico in campionato sia stato indimenticabile: 11 settembre 2005, Roma-Udinese 0-1, 36mila spettatori, tifosi stanchi e sfiduciati dopo la stagione di Voeller, Delneri e Bruno Conti in panchina. Quella Roma lì però, col gioco e coi risultati, riuscì a riconquistare la gente, tanto che alla partita con l’Inter del 5 marzo 2006, che interruppe la striscia di 11 vittorie consecutive, ce n’erano oltre 56mila.

NOTTI MAGICHE – Per non parlare, poi, della Champions: 68.500 spettatori per la sfida col Manchester del 2007, 70mila per quella sempre contro gli inglesi l’anno successivo. Numeri, oggi, anche per le restrizioni dell’Olimpico, difficilmente replicabili: «Spero che presto i tifosi tornino a dare una mano — ammette Marco Cassetti perché anche loro sono importanti. La nostra forza, anni fa, erano lo spogliatoio e il gruppo, ma sono sicuro che uno come Spalletti potrà dare fiducia a loro e a tutto l’ambiente». Dello stesso avviso anche Roberto Pruzzo: «L’impatto di Spalletti sarà positivo su squadra e ambiente, credo che darà motivazioni a tutti, soprattutto ai giocatori che ne hanno poca». Il famoso clic che voleva Garcia magari arriverà con il cambio di guida tecnica, se poi servirà anche alla gente si vedrà. Perché da una parte c’è la curva che non entra, dall’altra i tifosi delle tribune che manifestano disappunto: «Questa assenza è triste, un vuoto», l’emblematico commento di Vincent Candela. Chissà, se oggi, lo stesso vuoto lo sentirà anche Spalletti.

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