Spalletti: «Bene il sorriso, ma ora ci vuole il ghigno»

Il Resto del Carlino (M.Vitali) -Tra le pieghe del suo consueto monologo giallorosso, ieri Luciano Spalletti ha speso per il collega Donadoni parole che non sembravano di circostanza. «Donadoni è una persona seria, oltre che un professionista vero ed esperto – ha detto il tecnico della Roma -. E’ un allenatore che ha sempre fatto giocare bene le sue squadre. Il Bologna ha vinto due delle ultime tre partite e ci sono tante componenti che dovranno farci essere pronti. Per la classifica che hanno giocheranno senza la tensione del risultato. Hanno giocatori di valore, come Di Francesco, e altri, come Destro, che in quanto ex vorranno mettersi in mostra. Ci attende una partita delicata e insidiosa, per cui dovremo essere forti, anzi fortissimi».

Il resto è l’analisi del momento delicato della sua squadra, eliminata in Coppa Italia per mano fratricida della Lazio, ma in campionato con la Juve ancora nel mirino. «I numeri dicono che abbiamo fatto una buona stagione – spiega -, ma so che nel calcio spesso contano solo le vittorie. C’è dispiacere per l’eliminazione in Coppa, ma adesso è il momento di essere ancora più professionali, perché ci sono tante insidie ma da qui alla fine ci giochiamo un futuro importante».

Se Donadoni invoca la ‘fame’ Spalletti opta per il ‘ghigno’: «Va bene il sorriso, ma ora serve il ghigno. L’eliminazione in Coppa può disturbare gli equilibri interni, una ragione in più per essere ancora più vogliosi e determinati». C’è un pensiero anche per Totti: «I dieci minuti finali con la Lazio stanno a significare che non voglio gestire la storia di Francesco, ma il calciatore». Emerson è out, l’eventuale impiego di De Rossi invece verrà deciso solo in extremis.

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