Spalletti aggiusta il tiro: “Se finiamo secondi…”

Corriere dello Sport (R.Maida) – A volte è bello giocare per ultimi, con uno sguardo compiuto su quanto è successo altrove. La Roma va a Pescara per questo strano posticipo del lunedì con una sensazione di benessere e leggerezza, con la mente quasi libera alla vigilia del 25 aprile, perché il Napoli ha rallentato e può consentire un nuovo scatto a +4, non decisivo ma comunque orientativo per il secondo posto, lasciando stare lo scudetto che ormai a Trigoria considerano un capitolo chiuso. Sono le 12 a Trigoria quando Luciano Spalletti, che ancora non conosce i risultati della domenica, manifesta propositi costruttivi per presente e futuro: «Noi siamo una squadra forte e dobbiamo fare la nostra corsa, anche se il Napoli ha un calendario più facile. Ci resta un campionato corto e importantissimo che dobbiamo giocare al meglio, per concludere il nostro lavoro. Siamo nelle condizioni di riuscirci. E sarebbe fondamentale, riuscirci».

GIALLO – Dribbla ancora le domande sul contratto, sulle sue scelte di fine stagione, senza rispondere allo striscione («Resti o te ne vai?») esposto il giorno prima davanti al cancello di Trigoria: «Il risultato finale determinerà molto. Io alla società parlo spesso ma quello che accadrà nelle prossime partite può far cambiare idea sia a me che ai dirigenti. Quindi adesso siamo concentrati sull’obiettivo. Poi alla fine trarremo le conclusioni. Se continueremo con il passo delle ultime 10 giornate, in cui abbiamo vinto otto volte e perso solo una, credo che arriveremo al traguardo contenti di aver fatto tutti il nostro dovere. Significherebbe che si sono create basi importanti per il futuro». Sono le 12.25 al Bernardini, il sole allo zenit ha spazzato via il freddo primaverile degli ultimi giorni e Spalletti, un po’ a sorpresa, aggiusta il tiro delle parole ufficiali: l’equazione secondo posto rinnovo è frettolosa, perché l’addio rimane probabile, ma adesso almeno si è usciti dall’idea della conferma vincolata alla conquista di un titolo che lui stesso aveva suggerito. Il presidente Pallotta, da Boston, aspetta senza frenesia, fidandosi delle manovre di Franco Baldini, tornato a tutti gli effetti il suo referente italiano di fiducia.

L’AVVERSARIO – Battendo un vecchio amico come Zeman la Roma determinerebbe la retrocessione aritmetica del Pescara ma Spalletti, come è logico nella sua posizione, invita i giocatori a tenere alta l’attenzione: «E’ positivo che la squadra si sia potuta allenare per molti giorni, per prepararsi bene. Ho fatto delle sedute con 22 giocatori che mi hanno permesso di provare la squadra in una situazione agonistica quasi reale. Ma questa è una trasferta che nasconde delle insidie, per tanti motivi: ci sono gli ex romanisti che saranno particolarmente motivati, c’è il ricordo della partita d’andata nella quale abbiamo sofferto molto, c’è Zeman che ha cambiato atteggiamento negli ultimi tempi sistemando la fase difensiva. Non possiamo abbassare la guardia di un centimetro».

MOVIOLA – Si dice soddisfatto con riserva dell’introduzione del Var a partire dal prossimo campionato: «In linea di principio sono favorevole, è uno strumento che aiuterà gli arbitri. Per esempio sui contatti che a velocità normale sembrano rigori e invece non lo sono. Di sicuro la percentuale di errori diminuirà. Ho qualche dubbio sugli episodi che non si riescono a valutare, quelle situazioni di mezzo in cui conta l’entità del contatto». Già ma Spalletti dove sarà, quando entrerà in vigore la moviola in campo? «Ci confronteremo alla fine, quando ci daranno la pagella per la nostra stagione». Staremo a vedere.

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