Spalletti a caccia di italiani: Criscito e Santon

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Il ritornello di Luciano Spalletti a Trigoria è sempre stato lo stesso: la ricerca della normalità. È per questo che il tecnico di Certaldo, nella «24 ore» che si è portato a Miami per incontrare James Pallotta, ha stipato molte richieste. Ma quelle di mercato sono state improntate, appunto, alla «normalità». Spalletti non ha fatto voli di fantasia e ha chiesto quello che avrebbe chiesto qualunque tifoso della Roma: difensori. Almeno un terzino destro e almeno un centrale. Possibilmente «nostrani», visto che la Roma ha tre slot di mercato liberi per i giocatori di formazione italiana, nessuno per gli extracomunitari e può tesserare comunitari solo scartando altrettanti atleti stranieri. Spalletti, al contrario di quello che pensano in tanti, è un allenatore aziendalista. Propone identikit, non necessariamente nomi. Di sicuro ama giocatori forti fisicamente e, come dice lui, «di gamba» (cioè di buona corsa). Non ama i difensori di bassa statura, come a suo tempo Cicinho, perché sa che gli avversari possono attaccarli facilmente con cambi di gioco a palla alta quando sono costretto a fare la «diagonale» verso il centro dell’area. Esempio classico: il gol subito dalla Roma contro il Milan, con Florenzi sotterrato da Kucka sul lungo cross di Honda.

Andrebbero bene Mimmo Criscito (29 anni, dello Zenit San Pietroburgo, che Spalletti ha allenato fino al 2014), Davide Santon (25 anni, può giocare sia terzino destro che sinistro, è stato utilizzato per l’ultima volta da Mancini in Bologna-Inter del 27 ottobre) e il milanista Mattia De Sciglio (23 anni). Ricordando la coppia Mexés-Chivu (destro e mancino, stopper e libero) c’è da pensare che Spalletti, quest’estate, non avrebbe mai dato il via libera alla cessione di Romagnoli che, con Manolas, poteva garantire una difesa competitiva per molti anni. Tanto più che il prossimo anno le liste del campionato dovranno contenere quattro giocatori di formazione italiana e quattro prodotti del vivaio. A meno di presentarle con i «buchi» come è avvenuto per esempio in questa Champions League. Certo, il budget per il mercato di riparazione non sarà immenso, ma potrebbe essere arricchito da una cessione (Gervinho?). E poi, scherzando un po’, ci possono essere risparmi inaspettati. Se si sommano tutte le multe comminate dal giudice sportivo Tosel alla Roma per aver portato e utilizzato in panchina una ricetrasmittente si arriva a 274mila euro (ridotti a 197mila per via dei ricorsi della società). La prima volta fu all’esordio di Garcia, il 25 agosto 2013, Livorno-Roma 0-2. Tanto, tanto tempo fa.

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