Spadafora: “Troppo ottimistiche le previsioni di riprendere a fine aprile o inizio maggio”

Dopo le parole di Giovanni Malagò, arrivano anche quelle di Vincenzo Spadafora. Il Ministro dello Sport ha parlato della situazione attuale legata al mondo dello sport, fermo in tutto il Paese, e sul ruolo che dovrà svolgere una volta terminata l’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Di seguito, le sue dichiarazioni a margine della Giunta straordinaria del CONI, alla quale ha partecipato nella tarda mattinata di oggi, in videoconferenza.

“Voglio ringraziare il presidente del CONI, del CIP e tutti i membri della giunta per aver accettato la mia richiesta di confronto e aver creato questa importante occasione di dialogo. È stata molto utile per raccogliere dalle rappresentanze del mondo dello sport tutti gli elementi necessari per ragionare al meglio sui prossimi provvedimenti. Dobbiamo e vogliamo essere pronti a ripartire non appena sarà possibile: per il suo ruolo e per la sua capillarità nel tessuto sociale ed economico, lo sport sarà uno dei motori che ci permetteranno di rilanciare il Paese dopo la crisi sanitaria. Ho avuto conferma della grande collaborazione dimostrata da parte di tutti in questo momento difficile, e ho chiesto al Coni di raccogliere le richieste, i suggerimenti e le proposte nei prossimi giorni. Presto mi confronterò con tutti i rappresentanti dello sport di base, come ho fatto sin dall’inizio del mio mandato e di questa emergenza”.

Le parole di Spadafora a Rai 3:

A me dispiace dire e annunciarlo proprio qui, ma le ottimistiche previsioni che facevano pensare di potere riprendere a fine aprile o ai primi di maggio – i campionati di calcio e in tutte le discipline – credo lo siano state un po’ troppo. Sul 3 maggio sono dubbioso, se ci fosse la possibilità di riprendere decideremo di farlo a porte chiuse. A oggi ho qualche dubbio sulle dichiarazioni che sento di potere riprendere la competizione. Sono gli stessi scienziati a non avere certezze rispetto all’evoluzione. Non è che stiamo sbandando, ma dobbiamo adattare le decisioni che cambiano continuamente”.

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