Spacca il secondo

Corriere dello Sport (R.Maida) – Se parlano i fatti è complicato contestarli: la Roma ha ricominciato a correre, a far girare le gambe come una dinamo che produce energia positiva. Si è visto con lo Shakhtar ma si era intuito prima: dopo l’intervallo viene il bello. Dzeko ha risolto la partita, e condotto la squadra ai quarti di Champions, segnando nel secondo tempo. Ed era successo già molte altre volte nell’ultimo mese di partite.

LA SERIE – Dal Benevento in poi, è stata una tendenza: 12 degli ultimi 16 gol sono stati estratti dai secondi tempi. Quattro soltanto nel primo caso, contro la squadra che chiude la classifica di Serie A, sulle ali di uno scatenato Ünder. Il bis è arrivato la settimana successiva, ancora su spinta del giovane turco che ha alterato il consolidato equilibrio di Udinese-Roma, prima che Perotti certificasse l’efficacia del blitz.

SVOLTA – C ’è stato anche un piccolo passaggio a vuoto, una partita e mezza di black out fra l’intervallo di Kharkiv e l’intero Roma-Milan, che sembrava aver compromesso in maniera irrimediabile la stagione. Ma è bastato un colloquio franco tra Di Francesco e i giocatori per proporre una squadra completamente diversa nella notte meno prevedibile: al San Paolo contro il Napoli lanciato da 10 vittorie consecutive. Lì la Roma ha messo le radici del successo nel primo tempo ma ha aumentato il ritmo nel secondo, con i gol di Dzeko e Perotti che hanno creato una distanza incancellabile anche per Mertens, autore del 2-4 finale.

CONTINUITÀ – Il resto è nell’euforia dell’Olimpico: anche prima della vittoria con lo Shakhtar, la Roma aveva sistemato la pratica Un duro piano di lavoro (articolato in due settimane a dicembre e una a gennaio) ha prima appesantito i muscoli, poi dato brillantezza per la fase decisiva della stagione Torino quando si era rivolta con lo sguardo verso la Curva Sud (scelta strategica, non casuale: se De Rossi può scegliere con la monetina, vuole sempre attaccare da quella parte nel secondo tempo). A Mazzarri ha rifilato addirittura tre gol dopo lo 0-0 tenuto stabile grazie a una delle mostruose serate di Alisson, che aveva fermato prima Iago Falque e poi Acquah. I protagonisti in quel caso sono stati Manolas, De Rossi e Pellegrini.

FATICA – Di Francesco dunque comincia a riscuotere il credito atletico depositato a partire da metà dicembre: osservando il calendario, e immaginando la necessità di acquisire brillantezza nel momento decisivo della stagione, l’allenatore e il suo staff hanno varato un piano di lavoro diviso in due fasi (due settimane a dicembre e una a gennaio, nella settimana successiva alla sosta) che ha appesantito muscoli e articolazioni nel breve periodo ma si sta rivelando vincente a medio termine. La Roma è stata fino troppo ospitale contro Sassuolo, Atalanta e Sampdoria (solo un punto in tre partite) ed è uscita dal panorama-scudetto; adesso però può vivere con la giusta dose di ambizione il suo sogno europeo e la volata per restare agganciata alla Champions attraverso il campionato. Saranno i fatti, sempre loro, a stabilire se la strategia sia stata azzeccata.

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