Sorpresa Roma: adesso per il Napoli è l’esame più duro

Roma e Napoli hanno trascorso le loro ultime stagioni a sfidare la Juventus. Il risultato è stato sempre lo stesso. Loro dietro e la Juventus avanti, in un misto di logica e fatalità, di tradizioni che sconfiggono le paure e i desideri che si guastano in corso d’opera, per eccesso di foga. Nemmeno Sarri e prima di lui Garcia hanno dimostrato di avere in canna il colpo giusto per prendersi il banco al momento giusto. Nessuno ha mai sferrato un vero gancio al mento della Signora, forse per galanteria. E così anche quando ha vacillato la Juventus si è rimessa in piedi portando a casa l’incontro, ossia lo scudetto. Adesso è un po’ diverso, sempre accomunate da un’ansia irrisolta e da un gioco intermittente, Roma e Napoli arrivano allo scontro diretto con sensazioni opposte. Il Napoli è vestito a festa, ogni volta vorrebbe spaccare il mondo, tutti aspettano il miracolo di San Lorenzo Insigne ma alla fine tutti, gli stessi di prima, scoprono che Pulcinella ha in realtà il volto di Pierrot, che il miracolante capitano non basta e che qualcosa sugli esterni non funziona più con la stessa meccanica illuminata. La Roma, al contrario, si presenta alla sfida con un punto in più degli avversari. Cosa inimmaginabile sino a un mese fa ma che può accadere in un campionato in cui basta mettere in serie due vittorie di fila per ribaltare la propria classifica. In più la Roma può contare su un elemento fondamentale: il fatto che abbia cominciato a costruire una sua riconoscibile identità, soprattutto emotiva, proprio nel momento di massima emergenza numerica. Il gioco poi sta sbocciando: la bellezza della rete di Kluivert a Udine è non solo una delizia per il palato e per gli occhi, ma anche una formidabile benzina per la convinzione futura di un gruppo dalla rabbia giovane e dai senatori motivati. Lo riporta La Repubblica. 

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