Smalling stenta: la Roma non può permetterselo

Corriere dello Sport (R. Maida) – C’erano anche le sue trecce in cima alla collina degli abbracci, laggiù, sotto la Curva sud deserta. Chris Smalling si è reso conto solo dopo il gol Pellegrini di averla scampata. Se la partita contro lo Spezia fosse finita 3-3, il goffo errore che ha lanciato in porta Verde sarebbe stato determinante per il risultato. 

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Posto che Fonseca sarebbe rimasto anche senza il gol di Pellegrini, perché i Friedkin e Tiago Pinto hanno apprezzato la reazione della squadra e hanno valutato che buona parte dei problemi dipende da sbagli individuali, è chiaro che il recupero di Smalling sia essenziale per un gruppo che ha chiuso il girone d’andata in zona Champions League.

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La Roma sin qui ha fatto 2 punti in più dello scorso anno, ma sta sbandando pericolosamente nella fase difensiva. Nel suo primo anno italiano, Fonseca aveva chiuso il girone d’andata con 34 gol segnati e 21 subiti. Oggi siamo a 41 fatti e 29 concessi: oltre uno e mezzo a partita. Segno che la fase offensiva produce molto, pur non essendo spesso concreta, ma anche l’equilibrio tattico non è rassicurante.

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L’instabilità non può essere evidentemente attribuita solo al calo di rendimento di Smalling. Però Smalling è un giocatore molto diverso dallo scorso anno. Arrivato all’ultimo secondo di mercato, a campionato già iniziato, ha dovuto allenarsi in fretta per recuperare il tempo perduto e così si è infortunato a un ginocchio. Da quel momento non è mai stato al top fisicamente. Senza lo Smalling dello scorso anno, sarà difficile per la Roma mantenere il terzo posto.

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