Il Messaggero (A. Angeloni) – I pezzi, pian piano, cominciano, a essere rimontati al proprio posto. Il ritorno di Smalling dà buone sensazioni: la Roma, con l’inglese, sembra aver colmato un vuoto là al centro della difesa, questo almeno è ciò che si percepisce al di là della sfida vinta con il Genoa. Il ginocchio non sembra dargli problemi e anche lui, per sua stessa ammissione, è pronto “a giocare ogni tre giorni”.
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Ed è questo il vero dilemma: la Roma dovrà scendere in campo giovedì contro lo Shahktar, quattro giorni dopo la sfida con il Genoa. Veretout è fermo e tornerà ad aprile, così come sono fermi Ibanez e Dzeko. Torna Kumbulla, un’alternativa in più in difesa. Che sta andando avanti da un po’ con Cristante, dignitosissimo e affidabile giocatore ma non proprio adatto a stare lì.
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Con Smalling invece le cose cambiano: l’inglese fa per se e per gli altri e in futuro può essere utile anche ai più giovani come Ibanez e, appunto, Kumbulla , o allo stesso Cristante. “Sappiamo che dobbiamo fare più punti possibile. Ce la giochiamo per rimanere nella zona Champions, abbiamo fatto un passo in avanti rispetto allo scorso anno. Ho saltato molte partite quest’anno e volevo giocare novanta minuti e aiutare la squadra. La Roma ha bisogno di me? E io devo farmi trovare pronto ed essere in condizione e giocare ogni 3-4 giorni. Nei grandi club si è chiamati a disputare tante gare in rapida successione. Sono contento di aver giocato con il Genoa e mi auguro di poterlo fare anche giovedì“.
